Ravenna, le rubano in casa per vendetta (e lei rischia di non sposarsi)

Quattro giovani già indagati, ieri il giudice ha respinto la richiesa di archiviazione chiedendo un supplemento per altri due. Il furto di documenti stava per far saltare le nozze

Ravenna, 22 novembre 2022 - Avrebbe dovuto sposarsi di lì a breve. Ma senza i documenti, che le erano stati rubati assieme alla borsa, le nozze rischiavano di saltare. Senonché furono alcuni tra gli stessi autori della bravata a farli ricomparire e a riconsegnarli a quella donna. Di certo fu un furto atipico, quello commesso nella tarda serata del 24 ottobre 2021 in un’abitazione di Santerno.

La donna aveva presentato denuncia ai carabinieri (foto di repertorio)
La donna aveva presentato denuncia ai carabinieri (foto di repertorio)

A introdursi, infatti, non fu una banda di ladri professionisti, ma un gruppo di ragazzi che poco prima, in un vicino bar, avevano avuto un diverbio con i proprietari. Una sorta di vendetta ora approdata in un fascicolo per furto in abitazione. Ad agire sarebbero stati in sei, tre maggiorenni e tre minorenni. Ma fino ad ora gli indagati erano soltanto quattro. È stato il gip Janos Barlotti, su richiesta dalla derubata attraverso la tutela dall’avvocato Lisa Venturi, a respingere la richiesta di archiviazione della Procura e, al contrario, a chiedere al Pm nuove investigazioni su quanto accaduto quella notte e l’iscrizione degli altri partecipanti. I due maggiorenni, per i quali si chiedeva l’archiviazione, sono tutelati dagli avvocati Giorgia Montanari e Alessandro Reggiani.

Quella sera, nel bar, c’era stata un’accesa discussione tra la coppia e il gruppo di amici. Quando i primi avevano deciso di rincasare, i secondi li avevano seguiti. Uno del gruppo si era intrattenuto nel giardino, perché li conosceva e per cercare un chiarimento. Gli altri cinque, invece, entrarono nell’abitazione, che lasciarono non prima di aver portato via una borsa che conteneva documenti, carte di credito, 400 euro e alcuni rubli. La proprietaria, infatti, è una cittadina russa e il furto di documenti – ha rimarcato ieri in udienza l’avvocato Venturi –, in aggiunta al danno materiale, le aveva provocato una certa apprensione in ragione del fatto che di lì a breve sarebbe dovuta convolare a nozze.

Secondo quanto denunciato ai carabinieri dalla derubata, la stessa aveva avuto modo di notare la presenza in casa di quei giovani con i quali il futuro marito aveva avuto, poco prima, un diverbio al bar. Lo stesso, sin dal mattino dopo, si era adoperato per recuperare il maltolto contattando quello del gruppo che conosceva. Subito, sull’argine di un canale non distante dall’abitazione, saltò fuori la borsetta, ma era vuota. Poco dopo, aspetto singolare, era ricomparsa anche una delle carte di credito. La circostanza che la stessa era stata utilizzata nel tentativo di compiere un paio di acquisti in altrettanti negozi – sebbene non andati a buon fine in quanto la proprietaria l’aveva già bloccata – è emerso dagli interrogatori a Bologna, presso la procura competente, dei due minorenni.

Questo ha spinto il Gip non solo a non archiviare, ma anche a estendere le indagini ad altri che quella sera avrebbero avuto un ruolo in quel furto. I sei componenti del gruppo – ha fatto emergere il legale della vittima –, avevano reso dichiarazioni contrastanti, accusandosi l’un l’altro, ciascuno scagionandosi dicendo di essere stato "l’ultimo ad arrivare". Al contrario, anche chi, secondo il Pm, si era limitato ad assistere, avrebbe contribuito a mettere le mani nella borsa, occultarla e dividersi il contante. Non sapendo che per pochi euro rischiavano di far saltare un matrimonio.

l. p.