REDAZIONE RAVENNA

Ruspa killer, Gnoli in carcere. Mezzo senza targa, né segnali: "C’è rischio che lo rifaccia"

Svolta nelle indagini sull’investimento mortale del 24 maggio a Pinarella. Reiterazione del reato e inquinamento probatorio i presupposti della misura. .

Svolta nelle indagini sull’investimento mortale del 24 maggio a Pinarella. Reiterazione del reato e inquinamento probatorio i presupposti della misura. .

Svolta nelle indagini sull’investimento mortale del 24 maggio a Pinarella. Reiterazione del reato e inquinamento probatorio i presupposti della misura. .

È finito in carcere Lerry Gnoli, 54 anni, l’uomo che lo scorso 24 maggio ha travolto e ucciso una turista sulla spiaggia di Pinarella mentre era alla guida di una ruspa cingolata. L’arresto è scattato l’altra mattina, quando i carabinieri della Compagnia di Cervia-Milano Marittima, insieme ai militari della guardia costiera di Ravenna, hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Janos Barlotti su richiesta della pm Lucrezia Ciriello. Le accuse sono pesanti: omicidio colposo aggravato e violazioni in materia di sicurezza sul lavoro.

Il provvedimento è stato motivato dal concreto rischio di reiterazione del reato — Gnoli ha infatti un precedente specifico: nel 2022 aveva investito e ucciso un pedone sulle strisce mentre guidava sotto effetto di cocaina — e dal rischio di inquinamento probatorio, cioè la possibilità che possa contattare testimoni e altri soggetti coinvolti nei lavori di movimentazione sabbia. Non è stato invece ravvisato pericolo di fuga, considerato il radicamento dell’indagato nel territorio.

Dalle indagini, ancora in corso, emergono dettagli che aggravano ulteriormente il quadro. Il 24 maggio scorso, alle 10.30, Gnoli stava eseguendo lavori di abbattimento delle dune sul tratto di arenile davanti alle colonie di Pinarella, ma ha portato il mezzo ben oltre l’area autorizzata, fuori dal tratto di competenza. A quel punto ha effettuato una manovra improvvisa in retromarcia a velocità sostenuta, senza verificare la presenza di persone in spiaggia e senza adottare misure minime di sicurezza: non c’erano delimitazioni. La ruspa, di sua proprietà e senza targa, era priva di segnali acustici e lampeggianti, a conferma di quanto detto a caldo da un testimone oculare che camminava in spiaggia. L’impatto fu fatale per Elisa Spadavecchia, 66 anni, insegnante in pensione di Vicenza, in vacanza con il marito. La donna si trovava sulla battigia quando venne colpita dal mezzo durante una manovra di inversione verso il mare. Secondo i rilievi, l’uomo si trovava sotto effetto di cocaina, come confermato da test del sangue, che dimostrano un’assunzione non distante dal momento dell’incidente. Nonostante la patente gli fosse stata revocata a seguito del precedente mortale, Gnoli aveva ripreso a lavorare nel settore della movimentazione sabbia. Formalmente operava per conto del figlio, ma di fatto gestiva direttamente i lavori. La cooperativa bagnini di Cervia ha dichiarato che il cantiere risultava chiuso da venti giorni, ma l’indagato sostiene di essere stato incaricato dal consorzio committente per interventi post-mareggiata. Gnoli è ora detenuto nella casa circondariale di Ravenna, in attesa dell’interrogatorio di garanzia previsto per domani. Il suo legale, l’avvocato Vittorio Manes, contesta la misura e annuncia che chiederà una soluzione meno afflittiva. "Non si aspettava l’arresto — fa sapere il difensore — soprattutto a così lunga distanza dai fatti. Per lui è stato un fulmine a ciel sereno". Intanto le indagini proseguono, anche se al momento non ci sono altri indagati.

Lorenzo Priviato