Russi, corso di cucina per badanti. E 17 di loro diventano ‘azdore’

Originale iniziativa del Comune al centro sociale Porta Nova L’obiettivo: far in modo che chi segue l’alimentazione dell’anziano ne conosca i gusti. Ed è stato un successo

Foto di gruppo delle badanti alla fine del corso

Foto di gruppo delle badanti alla fine del corso

Russi, 22 aprile 2018 - A scuola di passatelli, ciambella e tradizione: 17 badanti diplomate ‘azdore’. Si è chiusa così, con una foto di gruppo che le immortala con l’attestato ben stretto tra le mani e un sorriso orgoglioso stampato sul viso, la prima edizione del corso di cucina che il Comune di Russi, insieme alla Casa Protetta Baccarini e al Centro sociale Porta Nova, ha dedicato ad assistenti familiari operanti presso le famiglie del territorio. Obiettivo del corso, battezzato ‘Non la solita minestra’ e nato da un’idea dell’Assessore alle Politiche socio-sanitarie ed immigrazione Laura Errani, insegnare a chi quotidianamente si occupa dell’alimentazione dell’anziano romagnolo a rispettarne i gusti, legati ovviamente alla tradizione gastronomica locale, ma anche a rispettare giuste grammature e abbinamenti dei cibi presentando un menù vario e bilanciato. Svoltasi nella cucina del centro sociale Porta Nova, l’iniziativa formativa ha riscosso da subito grande interesse tanto che i posti sono andati esauriti rapidamente.

Davanti ai fornelli si sono ritrovate in 17 (ma le richieste superavano le 25 unità e quindi in autunno si replica), tutte donne, molte madri di famiglia, in gran parte provenienti da paesi e culture differenti: Moldavia, Polonia, Marocco, Centro Africa. Sotto la guida dei tutor Giulio Casadio, da anni cuoco della Casa Protetta Baccarini, coadiuvato per l’occasione dalla responsabile di cucina del Centro sociale, Anna Zanchini, le assistenti familiari hanno lasciato per un attimo da parte la loro cultura gastronomica, quella del loro paese d’origine, per conoscere da vicino i rudimenti della dieta mediterranea, i piatti tradizionali locali e soprattutto i modi per prepararli al meglio. «Ci siamo resi conto - spiega l’assessore - che assistenti familiari e badanti, non conoscendo la nostra cucina, tendevano a replicare sempre gli stessi piatti o magari a presentare porzioni troppo scarse o eccessive. Dato che una buona alimentazione è condizione di buona salute - prosegue Errani - e visto che è possibile variare in cucina con un occhio al risparmio e alla qualità, abbiamo deciso di intervenire e offrire alle badanti una chance per ampliare i propri orizzonti culinari e culturali». In tre lezioni da due ore l’una, le aspiranti azdore dai quattro angoli del mondo, hanno imparato a prendersi cura del palato dell’anziano, soggetto che vive come molto importante il momento del pasto e che nel cibo cerca gusto e gratificazione. Il corso ha toccato, inoltre, altri aspetti fondamentali come le proprietà nutrizionali dei cibi, i problemi di salute più diffusi nella terza età, le cotture più idonee a mantenere intatte ed esaltare le proprietà benefiche contenute in determinati alimenti e si è rivelato un’ottima opportunità di integrazione oltre che una buona ‘palestra’ per apprendere meglio la lingua italiana, di certo molto utile, ad esempio, quando si fa la spesa. Ad ottobre, come detto, si replica e l’intenzione, spiega l’assessore, «è ampliare i temi trattati parlando anche di lettura di ricette, etichette nutrizionali, date di scadenza e di modalità di conservazione degli alimenti».

Andrea Conti