
L’intervento dei pompieri ha impedito che le fiamme dalla macelleria, si estendessero oltre Corelli A lato il rogo to Zampaglione)
In fumo sono andati anni di lavoro, sacrifici e memoria collettiva. All’interno del Mercato Coperto di piazza Gramsci, a Russi, non ci sono catene o grandi insegne, ma solo negozi di vicinato, attività storiche, volti conosciuti da generazioni di clienti. Nella notte tra martedì e mercoledì, un violento incendio ha devastato la struttura. Il rogo è divampato poco dopo la mezzanotte: un forte boato, l’odore acre di bruciato, poi la colonna di fumo che ha iniziato ad alzarsi dalle finestre del mercato. I residenti hanno immediatamente allertato i soccorsi. I vigili del fuoco sono intervenuti con un’unità da Ravenna, un’autobotte e un camion dotato di bombole di ossigeno, necessario per lavorare tra i fumi tossici. Le operazioni di spegnimento sono durate fino alle 3 del mattino.
Secondo le prime ricostruzioni, le fiamme sono partite dalla macelleria, ridotta in cenere. "È completamente distrutta", confermano i vigili del fuoco. Le cause sono ancora in fase di accertamento, ma al momento si propende per un malfunzionamento elettrico. L’atto doloso è ritenuto poco probabile, anche se nessuna pista viene esclusa.
Le fiamme hanno risparmiato le altre attività, ma i danni sono gravissimi. Due fruttivendoli, una rivendita di formaggi e insaccati, una pescheria e l’associazione di volontariato “Amici del Mozambico” si ritrovano con i locali invasi dalla fuliggine, prodotti alimentari da buttare e attrezzature compromesse.
"Sembra di entrare all’inferno, tutto è nero, coperto da due dita di fuliggine", racconta la sindaca Valentina Palli, intervenuta per due sopralluoghi già nelle ore successive all’incendio. "Domani (oggi, ndr) faremo ulteriori verifiche con l’ingegnere sismico del Comune, al momento non sembrano esserci danni strutturali, ma va valutato tutto con attenzione".
La bonifica sarà lunga e complessa. Una prima ditta specializzata – la stessa che aveva operato alla Lotras di Faenza – ha già effettuato un primo sopralluogo: servirà almeno un mese solo per la pulizia, a cui seguiranno tempi tecnici per l’asciugatura, la tinteggiatura e la sanificazione degli ambienti. La riapertura, dunque, è rimandata di diversi mesi.
Intanto, la sindaca ha convocato per domani un incontro con i titolari delle attività danneggiate. Tra loro anche la signora Catia, che gestisce la rivendita di formaggi da ben 27 anni: "Le fiamme da me non sono arrivate, mi trovo dalla parte opposta, ma tutti i prodotti alimentari sono da buttare. Il banco frigo forse si è salvato, ma dentro ancora non si respira".
Il Mercato Coperto è stato dichiarato inagibile. Tutte le attività sono sospese. Il Comune ha annunciato che si attiverà per sostenere gli operatori colpiti e valutare insieme eventuali misure. Ma intanto resta il senso di smarrimento per una comunità che vede colpito uno dei suoi cuori pulsanti, fatto di lavoro, di legami e di storia.
Lorenzo Priviato