Sacerdote accusato ingiustamente, l’Ausl dà già fondi alle Diocesi

Dopo le calunnie di un indagato contro un religioso, nell’inchiesta allegata anche la convenzione con cui l’Azienda sanitaria paga l’assistenza religiosa negli ospedali. A Faenza e Ravenna 67mila euro a testa in 2 anni

Migration

Anche la Chiesa, suo malgrado, viene tirata in ballo nell’ambito dell’inchiesta sui funerali pilotati, che vede 37 indagati tra operatori d’obitorio e impresari funebri. In particolare il 64enne a capo dell’obitorio di Faenza – ora ai domiciliari dopo un periodo in carcere –, per sviare i sospetti che lo riguardavano, avendo saputo dell’indagine a suo carico quando ne fu chiesta una proroga, in una mail indirizzata al direttore sanitario dell’Ausl aveva puntato il dito contro un sacerdote, attribuendo a quest’ultimo il ruolo di tramite con un’altra impresa funebre faentina, la Zama. Società, quest’ultima, estranea al meccanismo di concorrenza sleale nel mondo del ’caro estinto’, i cui esposti peraltro hanno contribuito a scoperchiare il Vaso di Pandora. E accuse sul filo della calunnia, in cui l’operatore di obitorio avrebbe additato una terza persona, esterna ai fatti, come responsabile delle condotte che lui e i suoi colleghi da anni ponevano in essere: leggi vestizione delle salme, dietro compenso, in spregio alla legge che le pone incarico alle imprese funebri, che così risparmiavano. Fatti che configurano l’ipotesi accusatoria di associazione per delinquere finalizzata a reati corruttivi.

Una volta sentito dagli investigatori, il direttore sanitario destinatario della mail ha avuto modo di spiegare il ruolo del sacerdote negli ambiti ospedalieri. Così ora, nel fascicolo aperto con l’ipotesi, e tra gli atti che il procuratore Daniele Barberini ha trasmesso al Gip Andrea Galanti, compare anche il testo della convenzione che disciplina i rapporti economici tra l’azienda sanitaria e le Diocesi della regione.

In particolare si tratta della determina dell’Ausl Romagna che disciplina la convenzione tra l’azienda sanitaria stessa e le varie diocesi per il servizio di assistenza religiosa cattolica presso i presidi ospedalieri, disciplinata da luna legge regionale del 1989. Dalla stessa si evince che, nel periodo tra 1 gennaio 2019 e 31 dicembre 2020, l’Ausl per questo servizio ha stanziato 67mila euro alla diocesi di Faenza-Modigliana, altrettanti all’arcidiocesi di Ravenna. Ancora, stessa cifra per quella di Imola, 93mila euro per quella di Forlì-Bertinoro, 88mila per Cesena-Sarsina e 178mila per la diocesi di Rimini. Nella convenzione si dice che il servizio viene assicurato dagli assistenti religiosi designati dal vescovo, due nel caso di Faenza, che nel rispetto della volontà e libertà di coscienza dei cittadini provvedono ad amministrare i sacramenti, al culto e alla cura delle anime.

Intanto, altre due imprese funebri hanno ottenuto dal Tribunale della Libertà l’annullamento della misura interdittiva dal lavoro per dieci mesi. Si tratta di un socio della Ptm – tutelato dagli avvocati Fabrizio Capucci e Barbara Liverani – e del legale rappresentante delle onoranze funebri Farolfi, difeso dall’avvocato Gianfranco Fiorentini.

Lorenzo Priviato