Sanità, servono scelte politiche

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L’appello del primario Strada è chiaro: servono strumenti legislativi che consentano di reclutare i medici che già ci sono perché, è lui stesso a ripeterlo, non c’è più il tempo, non si possono aspettare anni che arrivino nuovi medici, che vengano indetti nuovi concorsi o percorsi di specializzazione. La guardia medica così com’è strutturata oggi non ha senso, anche perché nella maggior parte dei casi sia al telefono che di persona, quando la si contatta si viene indirizzati al pronto soccorso. E infatti Strada suggerisce di sopprimerla o di localizzare gli ambulatori di continuità assistenziale vicino al pronto soccorso per concentrare il servizio e renderlo più efficace. È inutile mantenere più servizi quando in realtà non funzionano come dovrebbero. Allora meglio fare scelte nette, chiare anche sui ruoli e sui compiti di ciascuno. La questione del coinvolgimento dei medici su base volontaria non è secondaria e infatti non si può affidare il miglioramento o il buon funzionamento di un servizio sanitario alla buona volonta dei singoli medici. Devono cambiare le regole, è come la solita storia degli assistiti dei medici di medicina generale, non si può affidare l’efficacia del servizio al senso di responsabilità di ogni singolo medico, devono aumentare i medici così da distribuire i pazienti in maniera più giusta e gestibile.