Massa Lombarda (Ravenna), 6 agosto 2024 – Nel 2017, la squalifica per uno strano caso di doping involontario. Oggi, a distanza di sette anni, il trionfo sul podio olimpico, a conferma di quanto sostengono in molti, a partire dal presidente della Federtennis Angelo Binaghi: lo sport è "galantuomo". La massese Sara Errani, medaglia d’oro in coppia con Jasmine Paolini del doppio di tennis a Parigi 2024, ha cancellato quella macchia sulla carriera, coprendola col colore del metallo più nobile.
"Sara era davvero stata abbandonata da tutti – spiega il padre Giorgio Errani -. Praticamente fu accertata l’assunzione accidentale e squalificata per 2 mesi. Ma per motivi di cui ancora faccio fatica a parlare la squalifica fu estesa a 10 mesi su ricorso dell’organismo nazionale antidoping: oltre tutto è una sostanza che non aiuta in alcun modo le prestazioni in uno sport come il tennis". Sara è stata "tradita e non bisogna dimenticare nulla – continua –. E’ stato messo in atto un accanimento inspiegabile. Solo il suo grande amore per questo sport le ha dato la forza di andare avanti e di ricominciare dal basso". Una vicenda messa all’angolo dal risultato conquistato domenica scorsa.
Il cellulare di Giorgio Errani, che a Massa Lombarda è presidente del Circolo Tennis dove la figlia si è formata, è stato sommerso dai messaggi di congratulazioni inviati dai concittadini mentre, con il cuore in gola, stava ancora abbracciando Sara, a Parigi, dopo la vittoria. L’intera città, di cui Sara si proclama fieramente originaria – anche se nata a Bologna – ha seguito passo passo tutti i momenti dell’incontro nel privato delle proprie abitazioni, per rispettare la riservatezza dell’atleta, quasi allergica ai riflettori. I massesi ci hanno provato ad arginare l’entusiasmo, ma ieri, quel tentativo è fallito. Nei bar del centro non si parlava d’altro. I compagni di scuola e delle varie squadre sportive di cui Sara ha fatto parte, fra tennis, calcio e basket, hanno fatto da spola, per andare a congratularsi al Circolo dove regna, sulla parete di fronte al bar, la racchetta con cui l’atleta ha vinto il suo primo Roland Garros nel 2012. In centro, bloccato fra un paio di edifici, l’amministrazione guidata dal sindaco Stefano Sangiorgi, ha fatto stendere uno striscione: "Grazie Sara. La città ti aspetta".
A settembre, non appena Sara avrà un attimo di respiro fra i tanti impegni sportivi, tornerà nella sua Massa Lombarda per prendere parte da protagonista alla grande festa che il paese sta organizzando in collaborazione con il fratello Davide che le fa da manager. Se la data non è ancora certa, lo è l’idea della manifestazione che sarà divisa in due parti, la prima del tutto istituzionale all’interno del municipio, l’altra di pura festa, al circolo tennis, insieme a tutta la dirigenza, alla città e soprattutto ai bambini, 90 sui 300 tesserati totali, che frequentano la scuola e a cui la Errani spesso offre lezioni gratuite quando torna a casa. Un momento che tutta la città ha già iniziato ad aspettare.
“Più in alto si arriva, più forte il ricordo del luogo da dove sei partita…Forza Massa", scriveva Sara Errani qualche tempo fa, come dedica sul libro celebrativo dei 50 anni del Circolo. Parole che ora risuonano potenti, soprattutto dopo gli step della lunga carriera che l’ha portata per ben cinque volte al cospetto della fiamma olimpica e che ora, l’ha vista trionfare, a 37 anni.
"Era da tempo che inseguiva quel risultato – ricorda Fulvio Campomori, ex presidente del circolo tennis che l’ha vista crescere sportivamente –. Lei ci ha messo il cuore anche perché era l’ultima occasione che aveva. Vederla vincere, soprattutto dopo un inizio di gara non esaltante, è stato davvero una emozione unica e tutti noi l’aspettiamo per renderla partecipe del nostro orgoglio".