Scatti, video e maglie rosa Tutti pazzi per il Giro d’Italia

Ieri a Faenza una folla di appassionati e semplici curiosi ha atteso il passaggio dei ciclisti per la tappa Santarcangelo-Reggio Emilia, vinta da Dainese

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Tutti in strada per il Giro d’Italia: anche ieri il transito della corsa rosa, impegnata nella tappa per velocisti con partenza da Santarcangelo e arrivo a Reggio Emilia (vinta in volata da Alberto Dainese), non è passato inosservato sulle strade di Faenza ai fan delle due ruote, sempre presenti quando il ciclismo chiama a raccolta il suo pubblico, che qui conta una densità di partecipanti paragonabile solo a quelle riscontrate nelle Fiandre e nei Paesi Baschi. La città di Giuseppe Minardi, Vito Ortelli e Aldo Ronconi non ha mancato di omaggiare il ciclismo ancora una volta, con un lungo corteo di pubblico dall’ingresso in città, all’altezza di via Fratelli Rosselli, fino a via Giovanni da Oriolo, attraverso viale della Ceramiche, corso Garibaldi e corso Mazzini. La maggior parte dei tifosi erano ovviamente assiepati fra piazza della Libertà e piazza del Popolo, dove un clima di festa ha atteso il giro per tutta la mattinata. Molti sono scesi in strada con l’obiettivo di intravedere nel gruppo il proprio idolo: tanti gli applausi per il favorito per la vittoria finale, l’ecuadoriano Richard Carapaz, amatissimo per le sue doti di scalatore puro e pronto a dare spettacolo sulle salite alpine. Delusi invece i fan del velocista eritreo Biniam Girmay, primo africano a vincere l’altro ieri una tappa al Giro. Il neofenomeno non ha infatti preso il via ieri per via dell’infortunio all’occhio rimediato sul podio di tappa, dove è stato colpito dal tappo della bottiglia di spumante.

Tante grida di incitamento anche per veterani quali Mark Cavendish e Richie Porte, due volti riconoscibilissimi per il pubblico, entrambi alle ultime battute di due carriere sontuose. A ricevere più incitazioni sono stati manco a dirlo il due volte vincitore Vincenzo Nibali e il fenomeno olandese Mathieu Van Der Poel, arrivato al Giro per raccogliere quella vittoria di tappa cui non poté mai ambire in diciotto stagioni da professionista il nonno Raymond Poulidor, la cui annata ruotava in gran parte attorno al Tour de France.

Anche a Castel Bolognese la corsa rosa è stata accolta dagli applausi del pubblico della cittadina.

A quando il ritorno del grande ciclismo sulle strade romagnole? Per rivedere il passaggio del Giro non occorrerà attendere molto: l’Emilia Romagna è da sempre un passaggio obbligato. Le aspettative più grandi, proprio perché si tratta di un qualcosa di irripetibile, sono però rivolte alla tanto vociferata Grand Depart del Tour de France 2024, che potrebbe vedere il via proprio da Bologna, con una tappa pensata per abbracciare Emilia e Romagna. Sogno o realtà?

Filippo Donati