È partita la consulenza cinematica che dovrà fare luce sulle ragioni che poco dopo le 20 del 10 dicembre scorso nei pressi della stazione di Faenza, avevano portato allo scontro tra il Frecciarossa 8828 Lecce-Venezia e il Regionale 1742 fermo a semaforo rosso sulla linea Bologna-Rimini. Il pm Silvia Ziniti titolare del fascicolo ha individuato quale proprio esperto di fiducia, l’ingegnere meccanico Roberto Lucani da oltre vent’anni attivo nel mercato dei trasporti ferroviari nazionali e internazionali. I lavori sono scattati già da qualche settimana: ma dato che si tratta al momento di un accertamento tecnico ripetibile, non è stato necessario notificare alcun avviso di garanzia oltre a quello partito nelle ore successive allo scontro.
In ogni modo, il quesito consegnato all’esperto, è al momento ampio: si va dalla dinamica dell’infortunio alla potenzialità offensiva sulla pubblica incolumità, aspetto quest’ultimo che consentirà di vagliare tra le ipotesi di disastro e di pericolo. All’ingegnere è stato inoltre chiesto di individuare la causa principale dello schianto oltre a quelle concorrenti o comunque di contorno.
La sola persona sin qui avvisata, resta il macchinista del Frecciarossa, un 44enne di Marcon (Venezia) accusato di disastro ferroviario colposo (è difeso dagli avvocati Gian Luigi Manaresi e Beniamino Nordio). L’uomo nei giorni scorsi è stato interrogato e ha spiegato come a suo avviso sono andate le cose. Nel suo caso, l’avviso di garanzia si è reso necessario in ragione della consulenza informatica affidata all’esperto bolognese Michele Ferrazzano. Su questo fronte l’indagato ha nominato l’ingegnere forlivese Nicola Buffadini. In ogni caso, il consulente della procura dovrà descrivere tutte le interazioni tra quei dispositivi elettronici e il mondo oltre le carrozze proprio nel momento dello schianto. L’analisi dovrebbe essere depositata entro fine febbraio.
Sull’incidente, è in corso inoltre un’indagine della Digifema, la direzione generale per le investigazioni ferroviarie e marittime: si tratta di una verifica sulle sole cause dell’incidente, per arrivare a innalzare eventualmente gli standard di sicurezza, e non sulle responsabilità dei singoli.
Secondo quanto finora emerso dalla verifiche della Polfer, il Frecciarossa, retrocedendo per cause ancora al vaglio, ha urtato il Regionale: sei almeno i feriti, di cui nessuno grave (30 al massimo i giorni di prognosi).
Al 44enne, come disposto dalla procura, erano stati sequestrati due telefonini - il suo e quello di servizio - e il tablet di servizio. Ed è sui tre dispositivi che l’esperto incaricato dal pm, dopo avere fatto copie forensi, si sta concentrando. In particolare dovrà descrivere tutte le interazioni manuali sugli apparecchi effettuate tra le 18 di quella domenica e il momento del sequestro (la notte del 12 dicembre, martedì). Vedi chiamate fatte e ricevute, messaggi inviati e ricevuti, siti consultati. E ancora uso di app, operazioni di sblocco. Inoltre per ciascuna interazione, il consulente dovrà individuare orario e ogni altra informazione di eventuale rilievo.
Ma per capire cosa davvero sia accaduto quelle notte, la consulenza più attesa è quella cinematica.
Andrea Colombari