Scoppia la polemica sui pavoni di Punta Il parco di Cervia: "Alcuni li prendiamo noi"

L’associazione animalista Clama protesta: "Il bando parla di voliere, si vogliono chiudere esemplari nati e cresciuti liberi"

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I pavoni della discordia. La notizia del loro trasferimento da Punta Marina Terme non piace all’associazione animalista Clama che contesta all’Amministrazione di non pensare al benessere degli animali. Ad annunciarne il trasferimento era stato il sindaco Michele de Pascale durante un incontro pubblico a Punta la scorsa settimana, non doveva essere quello l’argomento principale ma, dopo buona parta del confronto sul rigassificatore, l’attenzione si era spostata sui pavoni dopo alcune domande dal pubblico. Il Comune in questi giorni sta pubblicando un bando per individuare soggetti, parchi o allevamenti ornamentali, interessati ad ospitare una parte dei pavoni che da anni vivono liberi a Punta Marina.

"Come per la determina regionale per i daini, – scrive Clama – la cattura sarebbe a costo zero per gli operatori economici i quali, è evidente, dovranno trarre un guadagno da tali operazioni: nella determina viene richiesta infatti esperienza in ambito di allevamenti ornamentali ed avicoli, altro che rassicurazioni e controlli sul benessere animale. Se i nostri amministratori vogliono farci pensare a parchi e giardini di Disneyland come luogo di destinazione, le disposizioni relative all’individuazione di un sito idoneo citano ‘voliere di adeguato volume, di altezza non inferiore a 1,60 cm’. Gabbie minuscole per animali nati e vissuti in libertà, ecco l’idea di benessere animale di sindaco e dirigenti". I pavoni, nell’intenzione di Palazzo Merlato, verrebbero solo in parte trasferiti. Sarebbe un esperimento, ha detto il sindaco, per cercare di trovare un compromesso per soddisfare tutti i residenti della località. Il numero dei volatili raggiunto è molto alto, sembra siano più di 100. "Un numero eccessivo, divenuto un problema anche dal punto di vista igienico sanitario" sottolinea de Pascale. Ma Clama è di opinione diversa: "Un’amministrazione responsabile – sottolinea – dovrebbe attivarsi per educare la popolazione ad un sereno rapporto di convivenza uomoanimale. Un’amministrazione saggia valorizzerebbe i pavoni di Punta a livello turistico, tutelandoli e non destinandoli a voliere".

Tra le strutture che invece potrebbero ospitare alcuni dei pavoni di Punta, c’è il Parco di Cervia. "Qualcuno – assicura Chiara Tiozzi, tra gli amministratori e responsabili del parco – potremmo accoglierlo. Al massimo 4 o 5, sarebbe anche coerente con le finalità didattiche della nostra struttura che si occupa anche di esemplari in difficoltà. I pavoni sono animali territoriali, se si abituano rimangono nei paraggi, non si allontanano, a meno che non siano in numero elevato. Ma non sarebbe il nostro caso. In numero limitato potrebbero vivere liberi senza problemi. Il 2 novembre il Parco chiude al pubblico per il periodo invernale, quindi ci sarebbero tempo e condizioni per abituarli alla novità. Verificheremo al più presto tramite il bando se è fattibile". Anche Osvaldo Paci, responsabile del Safari Ravenna , si sta confrontando con il suo staff per decidere.

Annamaria Corrado