Secondo rigassificatore, la Toscana annuncia "Fra tre anni a Ravenna"

Nel 2026 la nave andrà in Adriatico, dichiara il presidente della Regione Eugenio Giani. Ma de Pascale: "Dal governo nessuno lo dice".

Secondo rigassificatore  La Toscana annuncia  "Fra tre anni a Ravenna"

Secondo rigassificatore La Toscana annuncia "Fra tre anni a Ravenna"

Ravenna, 9 marzo 2023 – La frase è stata pronunciata del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, 48 ore fa, a margine della riunione del Consiglio regionale: "So che Snam si sta indirizzando su soluzioni che, proprio per preservare il carico di dialettica che si è accumulato sulla questione del rigassificatore a Piombino, portino la piattaforma offshore sull’Adriatico".

La nave rigassificatrice Golar Tundra è in viaggio verso il porto toscano. Qui dovrà restare tre anni e poi, come da impegni sottoscritti, dovrà andarsene. Dove, lo ufficializzerà Snam tra 20 giorni. E così scatta il toto-rigassificatore.

Le parole di Giani non significano necessariamente che la Golar Tundra debba venire a Ravenna a far compagnia alla BW Singapore. L’Adriatico è ‘lungo’, i porti abbondano, ma non ci sono altre località dotate di infrastrutture sottomarine e terresti come quelle di Ravenna, addirittura molto vicine al centro di stoccaggio del gas di Minerbio, di proprietà di Snam. Ci sono da utilizzare e immagazzinare 10 miliardi di metri cubi annui di gas, trasferiti a terra dalle due navi rigassificatrici, senza dimenticare che entro giugno, Snam dovrà decidere cosa fare dell’opzione sul terzo rigassificatore Golar Artic.

"Per quel che mi riguarda, a prescindere da Ravenna – commenta il sindaco Michele de Pascale - continuo a ritenere che prima di tutto andrebbe spiegato perché si dovrebbero buttare via così tanti soldi degli italiani spostando il rigassificatore di Piombino dopo solo tre anni. Si stanno facendo centinaia di milioni di opere di infrastrutturazione, che poi saranno totalmente inutili. Sono soldi di tutti i cittadini italiani".

"Per quel che riguarda Ravenna, nessuno dal Governo Meloni, a differenza di quanto accadde con il Governo Draghi – aggiunge il sindaco - ad oggi ha contattato né Comune né Regione e quindi o il tema non si pone, come continuo a ritenere, o siamo davanti a un Governo che non ha alcun rispetto dei territori. Ravenna valuta sempre i progetti nel merito, ma vorrei che fosse chiaro a tutti che, proprio per questo, pretende rispetto".

Il caso-migranti la dice lunga sulla logica dei preavvisi. Gli aspetti politici della vicenda sono destinati a complicarsi anche in virtù del ‘movimentismo’ innescato dalla nuova segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein. Proprio ieri, sul nuovo caso politico, è intervenuta, infatti, Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle: "Sarebbe necessario – ha detto - che il Comune di Ravenna, direttamente coinvolto, chiarisse una volta per tutte la propria posizione sull’eventualità di ospitare un secondo impianto. Continuare a far finta di nulla limitandosi a dichiarare che al momento non esiste nessuna richiesta ufficiale, così come è successo durante la seduta di Commissione della scorsa settimana, è un atteggiamento poco trasparente nei confronti dei cittadini e che non fa presagire nulla di buono".

Lo. Tazz.