Selvaggia Lucarelli, il giudice 'scagiona' il post che la indignò. "Non diffama"

Ravenna, il Gip archivia il caso del ‘selfie’ diventato virale dopo la condivisione dell'opinionista

Selvaggia Lucarelli (Foto Ansa)

Selvaggia Lucarelli (Foto Ansa)

Ravenna, 16 aprile 2019 - Era finita nell’occhio del ciclone, stritolata dalla rete, per una foto e una frase diventate virali dopo che erano state condivise su facebook e aspramente criticate da Selvaggia Lucarelli. Ora il Tribunale di Ravenna ha stabilito che quel post, per quanto indigesto, non conteneva alcun profilo diffamatorio e ha archiviato il caso. Lo scorso giugno la donna aveva pubblicato su facebook un ‘selfie’ con sullo sfondo tre donne in carne e una frase in cui sponsorizzava un prodotto dimagrante e, implicitamente, il suo stile di vita sano, ammonendo che «i vostri mariti si girano a guardare altre mamme ben più curate...». Apriti cielo. Le tre donne ritratte (di schiena) su quel post, che forse non brillava per eleganza, avevano querelato per diffamazione aggravata a mezzo stampa l’autrice, tutelata dall’avvocato Roberta Giliberti.

AGGIORNAMENTO Post indigesto, processo da rifare

Ma sia la Procura sia il Tribunale non vi hanno scorto alcun profilo illecito. Il Pm Monica Gargiulo scrive, infatti, che «non si ravvisano allo stato fatti penalmente perseguibili, atteso che non si ritiene che il messaggio pubblicato su facebook abbia contenuto diffamatorio in quanto mancante di frasi offensive e quindi lesive del decoro e dell’onore delle querelanti». Una delle tre donne si era opposta a questa richiesta di archiviazione – con la tutela dell’avvocato Cristina Amadori, sostituita in aula dal collega Giorgio Vantaggiato –, ma ieri pomeriggio il Gip Corrado Schiaretti con un breve dispositivo l’ha confermata, parlando di contenuto ironico che non contiene elementi di diffamazione.

Fuori dalla vicenda giudiziaria, la frase non era sfuggita all’opinionista Lucarelli che aveva parlato di «fotografia a tradimento», denunciando l’inopportunità di quella iniziativa, «il tutto per pubblicizzare non so cosa» e scatenando una pioggia di commenti pesanti da parte del popolo che la segue in rete. La 36enne aveva subito cancellato il post, ma ormai era diventato virale. La stessa ravennate a stretto giro si era cosparsa il capo di cenere, lamentando anche ripercussioni negative sul lavoro e in famiglia a causa di quel linciaggio mediatico, ma la Lucarelli aveva parlato di scuse «fuori tempo massimo», aggiungendo una ulteriore strigliata: «Se non immaginavi le conseguenze, vuol dire che non leggi e non ti informi. E se non leggi e non ti informi dovresti chiudere i social e sfogliare i giornali». La 36enne ha poi denunciato per stalking e diffamazione la blogger, ritenendola ‘regista’ di quella campagna di discredito che l’avrebbe indotta a cambiare alcune abitudini di vita. Selvaggia Lucarelli a sua volta aveva annunciato una contro querela per calunnia, sostenendo che «le vittime sono le mamme che ha deriso».