Sequestro di beni per 2,3 milioni a un ex pilota di motociclismo

La Finanza blocca finanze e beni (compresa a una barca) a un imolese, indagato per frode fiscale

La notifica di sequestro sulla barca

La notifica di sequestro sulla barca

Ravenna, 14 novembre 2017 - Sequestro di beni e finanze per 2,3 milioni di euro, compresa una barca ormeggiata a Ravenna. E’ il provvedimento disposto dal Tribunale di Bologna ed eseguito dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Ravenna nei confronti di un imprenditore imolese, ex pilota di motociclismo, indagato per frode fiscale. L’indagine della Guardia di Finanza è scaturita da un controllo fiscale eseguito dalla Compagnia di Faenza nei confronti di un imprenditore locale, nel corso del quale è stato ricostruito come questi, al fine di frodare il fisco, avesse utilizzato – secondo le Fiamme Gialle – svariate fatture relative a operazioni inesistenti emesse da diverse società di Roma risultate essere mere ‘cartiere’, cioè semplici scatole vuote del tutto prive di reale consistenza economica ed aziendale.

Gli sviluppi investigativi condotti dai Finanzieri faentini sulla base di quelle prime evidenze hanno permesso di accertare che le ‘cartiere’ romane erano in realtà gestite da un soggetto di Imola che, controllando anche altre imprese ‘fantasma’, alcune delle quali con sede dichiarata in Ucraina e Slovenia, aveva organizzato un ramificato sistema di frodi fiscali consistente nella sistematica emissione di false fatturazioni nel settore delle sponsorizzazioni sportive, delle ricerche di mercato e delle consulenze aziendali per un importo complessivo di oltre 14 milioni di euro.

Grazie alle minuziose indagini svolte dalle Fiamme Gialle, è stato possibile accertare che le ‘cartiere’ erano formalmente intestate a teste di legno che si prestavano a tale ruolo dietro pagamento di piccole somme di denaro e che l’intera gestione delle entità fittizie era condotta dall’ex pilota direttamente dalla propria abitazione, nella quale aveva creato un apposito ufficio dotato di utenze telefoniche dedicate, pc, server, fax, ecc. Le prestazioni fittiziamente fatturate riguardavano sponsorizzazioni di team motociclistici in realtà mai effettuate o realizzate solo in minima parte nonché ricerche di mercato, consulenze commerciali ed aziendali che, in realtà, replicavano pubblicazioni, tesi di laurea ed altri documenti scaricati da internet ed opportunamente modificati. A fronte delle false fatturazioni, l’ex pilota garantiva agli utilizzatori delle fatture fittizie la retrocessione in denaro contante di una percentuale del pagamento effettuato, pattuita sulla base di un vero e proprio tariffario che prevedeva il trattenimento di una quota a titolo di provvigione per il ‘servizio’ reso attraverso le illecite transazioni.

L’attività di polizia economico-finanziaria complessivamente svolta dalla Guardia di Finanza di Faenza ha consentito di segnalare all’Autorità Giudiziaria 23 soggetti per reati di frode fiscale e di constatare imponibili sottratti a tassazione per oltre 16 milioni di euro e violazioni all’Iva per circa 3 milioni. Sulla base delle evidenze investigative raccolte dalle Fiamme Gialle, la Procura della Repubblica di Bologna, nella persona del sostituto procuratore Flavio Lazzarini, ha richiesto ed ottenuto dal gip l’emissione di un decreto di sequestro nei confronti dell’ex pilota imolese per un valore di oltre 2,3 milioni di euro. Il provvedimento è stato eseguito nei giorni scorsi dai Finanzieri di Faenza, che hanno così posto sotto sequestro, oltre a disponibilità finanziarie, anche uno yacht da diporto, un’auto sportiva, una villa con piscina, un’abitazione e due garage risultati nella disponibilità dell’organizzatore del giro di fatture false portato alla luce dalle indagini delle Fiamme Gialle.