Serra di marijuana in casa, 28enne in manette

Il giovane, di Conselice, aveva due chili e mezzo di droga, oltre a un impianto di irrigazione e materiale per la coltivare la cannabis

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In casa sua a Conselice la polizia gli ha trovato una piantagione indoor di marijuana con 24 piante alte una trentina di centimetri l’una. Nel corso della perquisizione svolta da squadra Mobile di Ravenna e Commissariato di Lugo, sono inoltre stati sequestrati 46 tra contenitori e sacchetti per un totale di oltre 2,5 chili di marijuana. Per questo motivo lunedì scorso un 28enne nato a Castel San Pietro Terme ma residente in Bassa Romagna è stato arrestato con l’accusa di produzione e detenzione di stupefacenti. Il giovane – disoccupato da una decina di mesi, con precedenti e difeso dall’avvocato Giovanni Battista Emaldi – ieri mattina in tribunale a Ravenna davanti al pm di turno Monica Gargiulo e al giudice Federica Lipovscek, ha spiegato di avere fatto uso in passato per circa tre anni di droghe e a un certo punto di non essere più riuscito a sopportare quel tipo di vita. Dopo avere seguito un adeguato programma, ha spiegato che la cannabis lo ha aiutato a uscire dalla sua condizione tanto che da circa cinque anni ne farebbe un uso esclusivamente terapeutico. Non a caso una relazione del Sert di riferimento attesterebbe proprio l’uso personale di tale stupefacente.

Per il pm invece tali dichiarazioni sono inverosimili: dato che il 28enne non lavora, è cioè possibile per la pubblica accusa che proprio dalla coltivazione tragga sostentamento. La difesa ha invece fatto presente che il giovane due anni fa ha ricevuto una eredità e che vive in campagna con poche spese; inoltre fa lavori saltuari. Da ultimo, la maggior parte del sequestro – sempre secondo la difesa – sarebbe costituito da fusti. Il giudice, dopo avere convalidato l’arresto in quanto legittimamente eseguito, ha precisato come non sia non ipotizzabile il solo uso personale alla luce della quantità di marijuana sequestrata. Ha quindi accolto la richiesta della procura della misura cautelare dei domiciliari per impedire l’eventuale reiterazione del reato. A inizio novembre verrà affidata a un tossicologo una perizia per determinare la qualità della droga sequestrata. Nell’abitazione del 28enne gli inquirenti hanno individuato una stanza adibita a serra con polistirolo alle pareti, impianto di irrigazione e luci. Inoltre c’era una seconda stanza con materiale usato per la coltivazione. Dagli elementi finora raccolti dagli investigatori, è emerso il possibile coinvolgimento di altri.