Servono specialisti per fare le anamnesi

Sono una signora di 60 anni. A causa di un tumore maligno al seno, asportato nell ottobre scorso, rientro nella categoria ‘soggetto vulnerabile’ e la terapia post operatoria prevede tra l’altro l’assunzione di un farmaco per la durata di cinque anni che, nel mio caso, si chiama Letrozolo. Quindi patologia ormai comune e farmaco noto. Bene. Vengo chiamata per sottopormi al vaccino: per carità, tutti gentili e disponibili, ma quando mi presento alla postazione del medico, ovvero colui che deve controllare le risposte del questionario informativo e lo stato attuale di salute del paziente, mi viene chiesto: "Scusi, ma il Letrozolo che medicinale è?". Mi era stato detto che i medici preposti a tale funzione per lo più non sono medici che esercitano la professione ma figure amministrative. Ma scusate, se non siamo degli over 70-80-90 e ci classificate vulnerabili vorrà dire che sicuramente abbiamo problemi dì cuore, di tumore, di allergie, di malattie congenite e altro.

Mettere una figura specializzata mi sembrava scontato. Mi sono sentita in balìa del destino.

Lettera firmata