Sesso nel bungalow con un 16enne a Marina Romea: animatore arrestato per violenza sessuale

Un 35enne imprenditore milanese ai domiciliari, i fatti sono della scorsa estate. C’è anche un secondo indagato di vent’anni

Il dirigente della Squadra Mobile, Claudio Cagnini, che ha compiuto l’indagine

Il dirigente della Squadra Mobile, Claudio Cagnini, che ha compiuto l’indagine

Marina Romea (Ravenna), 15 giugno 2022 - Il rapporto sarebbe stato consensuale ed è probabile che in sede di Riesame la difesa darà battaglia per ottenere la liberazione dell’indagato. Ma per ora, sulla scorta delle indagini della Squadra mobile, il Pm Cristina D’Aniello ha valutato che quegli atti sessuali, commessi da un 35enne imprenditore del Milanese, su un ragazzo all’epoca dei fatti poco più che 16enne, possa configurarsi come violenza sessuale per induzione.

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Non vi fu costrizione, insomma, ma il minorenne sarebbe stato soggiogato da quello che chiamava ’capo’, al quale aveva poi deciso di ribellarsi dopo che quel gioco erotico si stava ripetendo con eccessiva frequenza.

L’imprenditore, titolare di un’azienda che fa animazione estiva nei villaggi turistici, è finito agli arresti domiciliari in applicazione di un’ordinanza di custodia firmata l’altro giorno dal Gip Janos Barlotti e richiesta dalla Procura. I fatti contestati risalgono al mese di giugno 2021, le indagini del pubblico ministero erano di fatto già concluse, con l’indagato rimasto circa un anno a piede libero. La decisione di ricorrere a una misura cautelare è arrivata dopo che gli investigatori della Mobile hanno scoperto che l’uomo continuava a gestire l’attività e anche per quest’estate si apprestava ad animare le giornate di villaggi turistici piene di ragazzini, a Ravenna come un anno fa e non solo. Da qui il rischio di reiterazione del reato e la scelta di neutralizzarlo. Vi è anche un secondo indagato, un 20enne, che però nell’inchiesta ha un ruolo più defilato avendo preso parte a uno solo degli episodi.

Lo scorso giugno il 16enne, dopo la scuola, aveva contattato l’agenzia di animazione milanese per avere una prima esperienza lavorativa. Questa aveva trovato sostanza in un soggiorno a Marina Romea, in una struttura che prevedeva l’organizzazione di eventi e spettacoli di intrattenimento. In questo contesto sono maturati i rapporti sessuali tra il minore e il suo capo, ad uno dei quali ha preso parte anche un terzo giovane. I tre, su richiesta del 35enne, un giorno si erano appartati in uno dei bungalow della struttura che li ospitava. Qui avevano compiuto atti sessuali reciproci. Il minore era dunque consenziente, ma l’indagato avrebbe giocato sulla sua fragilità, dovuta al fatto di assecondare il ’capo’ che per la prima volta lo faceva lavorare, coronando così il suo sogno.

Vi furono un secondo episodio analogo poi un terzo, al quale il minore decise di ribellarsi. Dopo quel fatto il gruppo di animatori lasciò la Romagna. La giovane vittima a un certo punto non ce la fece più a tenere tutto dentro per sé, raccontò quanto accaduto durante il soggiorno a Ravenna ai genitori che hanno fatto partire la denuncia che vede ora accusato l’imprenditore delle violenze, aggravate dalla minore età della vittima e dalla condizione di affidamento in custodia che ne aveva.