Siamo la provincia con le classi più affollate

La media è di 22 alunni. Anci e Upi lanciano l’allarme e chiedono alla Regione un incontro. I sindacati: "Devono cambiare le leggi"

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A Ravenna le classi più sovraffollate d’Italia. È quanto dice una classifica pubblicata dal Sole 24 Ore, che mette la nostra provincia in fondo alla graduatoria relativa al numero di alunni per classe. La nostra media è infatti di 22,02 studenti, ben lontana dai 15,33 del Sud Sardegna, che è al primo posto. I dati sono relativi all’anno scolastico 20202021. Del resto tutte le province dell’Emilia-Romagna sono in fondo alla classifica: la prima che si incontra è Piacenza, 71esima con 19,8 studenti. Rimini e Forlì sono entrambe al 100esimo posto con 21,3 studenti.

Ieri l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e l’Upi (Unione Province d’Italia) dell’Emilia-Romagna hanno lanciato l’allarme: "Il sistema scolastico regionale è tra i migliori del Paese " hanno detto il presidente di Upi Gian Domenico Tomei e il presidente di Anci Luca Vecchi, aggiungendo poi che "occorre tuttavia una pianificazione concertata per superare la criticità del sovraffollamento degli spazi scolastici e per questo chiediamo un incontro con la Regione, così da mettere in campo azioni condivise". Per Tomei "questo dato paradossalmente è un indicatore positivo, che evidenzia la forte attrattività del territorio" ma occorre "analizzare con attenzione il dato dell’affollamento, per evitare fenomeni di disagio e problematicità".

Dai sindacati spiegano che il tema è nazionale, e che a livello locale nemmeno il calo degli alunni dell’anno prossimo avrà un’influenza. Dalla Flc Cgil dicono infatti che a settembre all’infanzia ci saranno circa 140 alunni in meno, alla primaria 300, alle medie 180. Solo alle superiori si cresce di più o meno 200 studenti. "C’è una tendenza di calo demografico rispetto – spiega Sara Errani, segretaria provinciale Flc Cgil Ravenna – ma questo non comporterà una riduzione del numero degli alunni per classe: bisognerebbe intervenire in maniera strutturale cambiando la normativa in materia. Il problema è sentito in maniera particolare con la pandemia: il tema non è più solo la qualità della didattica, ma anche la sicurezza nei luoghi di apprendimento e di lavoro". La normativa che regola il numero di alunni per classe, spiega Errani, è complessa: "Ci sono dei criteri, ma possono sempre essere derogati".

"Denunciamo il problema del sovraffollamento da tempo – dice anche Fabio Tommasoni, segretario Uil Scuola Ravenna – ma nessuno ha fatto niente a livello nazionale. Abbiamo poche scuole e quelle ’di vicinanza’, nei quartieri o nelle frazioni, le vogliono chiudere. Si pensa solo alla questione economica, a spendere il meno possibile, e questo è il risultato. Razionalizzare le risorse va a discapito della qualità dei servizi, le classi sono stracolme. E va tenuto conto che non solo le classi sono numerose, ma ci sono sempre più casi di studenti e studentesse con disabilità, che hanno bisogno del sostegno e che richiedono un’attenzione particolare: invece vengono buttati in classi già di per sé sovraffollate. Così non si fa il bene né loro né del resto della classe".

Sara Servadei