"Siamo preoccupati, così si rischia il default"

Casadei (Federalberghi): "Non possiamo sostenerci lavorando solo un paio di mesi all’anno, nessuno ha un margine del 40-50%"

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Momentaneamente annullata, causa le ultime disposizioni antiCovid, l’annuale assemblea degli albergatori aderenti ad Ascom in programma mercoledì scorso al Palace Hotel di Milano Marittima. La nutrita scaletta di argomenti all’ordine del giorno di Federalberghi, che saranno successivamente dibattuti in video conferenza, riassume tutte le difficoltà della stagione appena conclusa, a partire dal calo delle presenze, e tutte le preoccupazioni della categoria in previsione futura. I dati Istat, confermati da Federbalberghi nazionale, attestano un calo delle presenze a livello nazionale fra il 70-80% mentre localmente, escluso il dato di settembre ancora non disponibile, la flessione è del 40-50%.

"Sono dati preoccupanti – afferma il Presidente Gianni Casadei –. Il problema dei numeri esiste ed è reale, non basta che un hotel lavori bene un mese per dire che la stagione è salva. In queste condizioni è impossibile sostenersi nel lungo periodo perché nessuna azienda ha un margine del 40 o 50%". L’approccio della categoria nell’affrontare l’emergenza è stato positivo. "In un clima di grande incertezza – sottolinea – abbiamo aperto le strutture adeguandoci ai complessi protocolli, che abbiamo contribuito a scrivere smussandone gli spigoli, abbiamo rimodellato la nostra offerta e formato da capo il personale, dimostrando ancora una volta professionalità e grande senso di responsabilità anche verso le altre categorie della città, che sono legate a doppio filo al sistema dell’ospitalità. Continueremo a farlo ma serve un forte sostegno da parte delle istituzioni".

Secondo gli albergatori questo difficile momento può trasformarsi in una opportunità di rilancio e innovazione dell’offerta attraverso riqualificazione e nuove infrastrutture ma serve innanzitutto eliminare la burocrazia. "Nonostante le strutture cervesi siano le uniche in Regione ad avere requisiti certificati da apposita commissione, c’è la necessità di ammodernare – continua Casadei –. Bisogna però snellire le procedure perché chi ha il coraggio e la possibilità di investire non deve trovare ostcoli. L’estensione del Bonus 110% alle attività alberghiere darebbe un impulso incredibile. Poter accedere ai finanziamenti con una quota a fondo perduto, sarebbe un grande incentivo che metterebbe in moto tutta la filiera economica. Auspicabile anche un allentamento del vincolo alberghiero affinché piccole strutture improduttive possano uscire dal mercato".

Federalberghi ritorna poi sull’annoso problema dei collegamenti, chiedendo che "una parte del Recovery Plan sia destinata alla progettazione e alla realizzazione di infrastrutture di collegamento viario, fra cui il prolungamento verso Venezia dell’E55, aereoportuale e marittimo che ci consentano di sostenere la competizione estera e facilitare l’Incoming". Casadei considera l’apertura dell’aeroporto di Forlì una grande opportunità. "Non mi aspetto che risolva il problema delle presenze – dice –, ma l’unione delle tre province, il capitale privato e la partecipazione delle associazioni Confcommercio e Confesercenti costituiscono un’ottima premessa e un bel messaggio di collaborazione". Per tornare al Coronavirus, assodato che ci si dovrà convivere ancora per diverso tempo, resta aperta la questione responsabilità per capire se in caso di positività accertata in struttura, la stessa venga posta in quarantena oppure no. Fedealberghi chiederà un chiarimento all’Ausl così come chiederà al Governo "un intervento poderoso a sostegno delle aziende turistiche ricordando ai nostri rappresentanti che esistono anche gli stagionali, e che non sono stagionali per scelta o per poca propensione al lavoro".

Rosa Barbieri