"Siccità, le ricette del Consorzio tra efficiente distribuzione irrigua e bacini di accumulo con il Pnrr"

Di fronte alla fragilità del fiume Po come fonte di approvvigionamento irriguo pressoché esclusiva dell’ambito di pianura, evidenziata dalla drammatica crisi idrica attuale, il Consorzio di bonifica Romagna Occidentale corre ai ripari.

"Se si assume che l’andamento meteorologico del 2022 andrà a consolidarsi nei prossimi anni – si legge in una nota –, l’unica infrastruttura che può prevenire l’insorgere dei problemi che si stanno verificando in queste settimane è l’invaso, un’opera in grado di captare l’acqua di fiumi e torrenti quando la loro portata è abbondante, evitando la dispersione a mare, e di conservarla per il successivo utilizzo in periodi di assenza o scarsità di precipitazioni. Coi fondi Pnrr sono stati attivati finora due canali di finanziamento per i consorzi: uno del Ministero delle Politiche Agricole e uno del Ministero delle Infrastrutture Trasporti e Mobilità Sostenibile".

Le regole del finanziamento del Ministero delle Politiche Agricole hanno escluso gli invasi dalle opere beneficiarie. Per questo il Consorzio di Bonifica Romagna Occidentale ha presentato due progetti per l’efficientamento della distribuzione irrigua mediante reti di condotte interrate in pressione. "Un progetto da 14,8 milioni – si legge –, riguarda l’ammodernamento e l’adeguamento funzionale degli impianti di distribuzione irrigua in pressione denominati Selice e Tarabina nei Comuni di Conselice e Argenta. L’altro progetto, da 14,2 milioni, riguarda la realizzazione di reti di condotte di distribuzione in pressione nelle aree Selice Nord e Selice Ovest, tra i il Sillaro e il Santerno nei Comuni di Imola e Massa Lombarda". Le regole del finanziamento del Mims hanno, invece, incluso gli invasi tra le opere beneficiarie. Il Consorzio di bonifica Romagna Occidentale ha quindi presentato un progetto per la realizzazione di bacini di accumulo e reti distributive in pressione nel comparto idraulico Fosso Vecchio, tra Senio e Lamone, nei Comuni di Cotignola, Bagnacavallo e Alfonsine. "Il progetto – si legge nella nota – ha per ora un importo di circa 57,5 milioni. In considerazione dei limiti del finanziamento disponibile, è stato predisposto un primo stralcio di circa 40,5 milioni, di cui 37 milioni a carico dello Stato e circa 3,5 a carico degli imprenditori agricoli aderenti all’iniziativa".