
Caccìa (CittAttiva): "Abbiamo chiamato il 118 per una persona picchiata". L’assessore alla sicurezza Fusignani: "Fatto tutto il possibile in questi anni".
Di sicurezza ai giardini Speyer si parla da anni. La zona è stata oggetto di ordinanze, controlli ripetuti e installazione di telecamere. L’episodio dei giorni scorsi, con l’arresto di un 25enne straniero che aveva sottratto un coltello e cercato di colpire un passante, ha riacceso il dibattito. "Ultimamente secondo me la situazione è peggiorata – dice Andrea Caccìa, operatore di CittAttiva –. Qualche giorno fa è capitato anche che, durante uno dei corsi di italiano che teniamo, ci siamo accorti di una persona che ne picchiava un’altra sotto i portici. Abbiamo chiamato l’ambulanza. Questi episodi vanno perseguiti. Noi come operatori sociali siamo impegnati per l’integrazione e vediamo tantissime persone con le migliori intenzioni che vengono per imparare la lingua e trovare lavoro, sono il 99% di chi frequenta la zona. Ma ci sono stati episodi, per quanto isolati, per cui occorre intervenire. Capisco i timori dei residenti". Difficile dire quali siano le cause: "C’è stato un aumento di comportamenti poco civili, come bottiglie lasciate in giro e persone che urinano, ma sono cose ben diverse da questi episodi di criminalità – aggiunge Caccìa –. A quello penso che abbia contribuito la chiusura degli uffici comunali che erano qui, dove ora si sta lavorando per lo studentato. È un momento di vuoto e questo non aiuta. Ma gli episodi di violenza, come quello del coltello o delle botte, sono qualcosa di diverso e non penso che c’entri la chiusura degli uffici. Sono dinamiche diverse".
Negli ultimi anni in realtà gli interventi nella zona sono stati diversi. Tra cui controlli e videosorveglianza: del resto proprio le telecamere hanno permesso di ritrovare il coltello che il 25enne aveva nascosto prima dell’arresto. "La sicurezza non è mai stata un tema che ho sottovalutato, né ho mai minimizzato i problemi della zona Speyer – dice l’assessore con delega alla Polizia locale Eugenio Fusignani –. Anzi, ho sempre detto chiaramente che quell’area presenta delle criticità e proprio da lì è partita la nostra politica della sicurezza, che in questi anni ha permesso al Comune di Ravenna di affrontare il tema con serietà ed efficacia. È bene ricordare che i Comuni hanno margini d’azione limitati su sicurezza e ordine pubblico, competenze primarie dello Stato. Nonostante questo, noi abbiamo fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità, e forse si poteva fare ancora di più, ma quello che andava fatto lo abbiamo fatto e continuiamo a farlo ogni giorno, con un’attenzione particolare proprio alla zona Speyer". Fusignani quindi passa la palla al governo, a cui "tocca fare la sua parte ora, come abbiamo fatto noi: aumentare gli organici delle forze dell’ordine, dotarli di strumenti adeguati e metterli nelle condizioni di operare al meglio, invece di costringerli a fare sacrifici enormi. E noi, oltre a questo, abbiamo anche coinvolto il volontariato locale, in particolare l’associazione nazionale Carabinieri". L’assessore si rivolge quindi alla Democrazia cristiana, che venerdì in un intervento l’aveva accusato di aver minimizzato la situazione. "Chi strumentalizza la sicurezza fa un pessimo servizio non a me, non all’amministrazione, non al sindaco, ma alla città. Noi lavoriamo sulla sicurezza tutti i giorni dell’anno, altri scoprono il problema 30 o 90 giorni prima delle elezioni, facendo propaganda sulla pelle dei cittadini. Dipingere Ravenna come una città fuori controllo, come se fossimo in un film post-apocalittico, è un’operazione intellettualmente disonesta".
sa.ser.