
Il colonnello Andrea Lachi fa il punto anche sull’estate: "Ci aspettiamo l’arrivo di tanti turisti in riviera ma ci siamo preparati. E poi ci sono decine di militari a supporto per la stagione".
"Codici rossi, criminalità giovanile e truffe agli anziani". Una direttrice, quella tracciata dal comandante provinciale dell’Arma, colonnello Andrea Lachi, che taglierà anche l’estate. A proposito colonnello, che estate sarà? "Mi auguro calda solo sotto il profilo delle temperature e non dei reati. Ci aspettiamo l’arrivo di tanti turisti in riviera: quindi di giovani. Il che, di conseguenza, si traduce in qualche episodio di sicurezza pubblica: ma ci siamo preparati. E poi ci sono decine di militari a supporto per la stagione estiva".
Qualche campanello d’allarme particolare? "A Cervia abbiamo rilevato alcuni episodi legati a giovani protagonisti che, con i loro comportamenti, hanno alzato l’asticella: si tratta di campanelli d’allarme del fine settimana, niente di particolarmente strutturato".
L’anno passato soprattutto in riviera ma non solo, era stato caratterizzato dal fenomeno dei giovani col coltello. "Non credo che quella ondata si sia esaurita. Tuttavia non si tratta di baby gang strutturate ma di alcuni ragazzi che vanno in giro armati di coltellino anche solo per motivi a loro avviso difensivi: credo che ci siano e ci saranno ancora".
Le bande dei Rolex? "Abbiamo avuto un solo caso a maggio di abbraccio ’letale’ per l’orologio. Quelli di lusso fanno gola sempre, tutti gli anni. Inviterei i cittadini che li hanno, a essere prudenti".
Tema di stretta attualità: i codici rossi. "Nell’ultimo anno ne abbiamo trattati 292 trattati con 29 arresti e 279 denunce a piede libero".
Per i reati in generale? "I numeri, anche qui dell’ultimo anno, ci restituiscono una diminuzione. Sono in diminuzione pure i furti in appartamento: evidentemente l’attività di prevenzione qualche frutto lo ha dato".
Nei numeri? "Nel complesso come Arma nell’ultimo anno abbiamo registrato circa 300 reati in meno. Per i furti in appartamento, 1.186 dell’ultimo anno contro i 1.259 dell’anno precedente. Considerando tutte le forze dell’ordine, nell’ultimo anno sono stati 1.334 contro i 1.466 dell’anno prima. Quindi nel totale 132 furti in meno".
Esistono problematiche peculiari del forese? "Sui codici rossi, non ci sono variazioni, compresi i reati spia. Gli aspetti legati alla criminalità giovanile sono forse un po’ più attenuati. Le truffe sono invariate, anche all’interno del territorio".
Nota dolente, soprattutto per gli anziani. "Ne esistono delle più disparate: dal finto maresciallo al falso incidente. L’ultimo esempio risale a pochi giorni fa: un falso operatore chiama per un conto bloccato e chiede di versare 14mila euro per sbloccarlo. Sul fronte truffe, c’è una forte campagna di formazione e informazione: numeri molto importanti ma ciononostante è uno stillicidio. Abbiamo ancora persone che mettono i monili in frigorifero perché sedicenti tecnici si presentano a casa loro dicendo che c’è puzza di gas e che bisogna mettere l’oro al freddo affinché non si sciupi".
Perché le persone continuano a cascarci? "Perché un conto è essere spettatori di ciò che accade ad altri, altro è essere protagonisti: tutti sappiamo ad esempio che consegnando soldi a qualcuno, non è che una persona arrestata possa tornare libera. Ma se coinvolgono il nome di nostra figlia, siamo portati a cascarci soprattutto se siamo persone anziane".
Criminalità di rango a Ravenna? "L’attenzione verso eventuali infiltrazioni è sempre alta: in questa città affluiscono capitali, ci sono investimenti per porto e riviera. E dove ci sono soldi, il rischio esiste".
Un tema caro per il futuro: la tutela dell’ambiente "A Ravenna direi bene per l’attività che svolgono i colleghi. In questo anno, vorrei sottolineare la tutela di zone alluvionati, delle specie nidificanti e degli animali domestici".
Andrea Colombari