Sipario, oltre 400 persone alla prima del nuovo Rossini

Serata da ricordare domenica a Lugo per la riapertura dopo il restauro. Il direttore Barberini: "Una grande emozione rivedere il teatro pieno"

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Una serata da ricordare: si può definire così l’inaugurazione del teatro Rossini di Lugo dopo i tre anni di chiusura dovuti alla pandemia e ai lavori di restauro, che hanno riportato il teatro ‘agli antichi splendori’. Per la riapertura del Rossini è stato scelto un programma d’eccezione: un concerto del giovane ma molto affermato pianista francese David Fray nel doppio ruolo di solista e direttore dell’orchestra giovanile Cherubini, che ha eseguito con grande maestria musiche di Rossini, Bach, Mozart, concedendo un bis su richiesta e suscitando entusiastici applausi. Il tutto in un Rossini davvero splendente, con un nuovo sipario rosso e un palco del tutto rinnovato.

Il concerto è stato preceduto dagli interventi di Giovanni Barberini, direttore del teatro Rossini, Davide Ranalli, sindaco di Lugo, e Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna. Da parte di Barberini è stata sottolineata "la grande emozione di vedere nuovamente il teatro pieno, un teatro che rappresenta il punto di riferimento principale della cultura lughese", mentre da parte di Ranalli, che non ha nascosto la commozione per la riapertura del teatro, è stato rimarcato che "c’è voluto tempo per arrivare a questa giornata, tre lunghi anni. Quante volte in questi lunghi anni ci siamo sentiti chiedere se il teatro avrebbe riaperto? Quella domanda a volte posta per amore, a volte per diffidenza, è il segno del tempo. Un tempo che ha smarrito il senso della cura e del prendersi cura. Siamo diventati divoratori di ore, minuti, attimi. Tutto deve essere veloce, le donne e gli uomini di governo devono essere pragmatici. In tutto questo mi chiedo: ‘dov’è finito il pensiero’? Quello strumento in grado di orientare le scelte, di determinarle e poi di realizzarle. Tre anni per mettere mano ad un gioiello come il nostro teatro non sono né troppi, né pochi. Sono un tempo giusto". Bonaccini ha rilevato "l’importanza della riapertura di questo teatro, che rientra nell’attenzione per la cultura che la Regione porta avanti". Il pubblico, che ha risposto con applausi ad ogni intervento, era costituito da 430 persone, il massimo consentito dalla capienza del Rossini. Com’è noto l’evento era gratuito, un dono, come è stato detto fin dall’inizio, dell’amministrazione comunale alla città. Molto elegante l’iniziativa ideata dal direttore Barberini che, personalmente e con l’aiuto degli operatori del teatro, all’uscita ha consegnato una rosa a tutte le signore.

Lorenza Montanari