
Era tutto pronto quando è arrivata l’alluvione: la piscina di Solarolo era pronta a ripartire per la stagione estiva. Il giorno era già stato definito: 27 maggio. Ma niente è andato secondo i piani in quel periodo, e così l’alluvione ha inesorabilmente danneggiato gli impianti, col risultato che la vasca da 25 metri, quella per i bambini e la ’spiaggiata’ sono rimasti chiusi quest’anno. E il rischio è che non si riesca a riaprire neanche nel 2024.
"Non è una nostra scelta quella di privare i solarolesi della piscina – afferma Antonio Marcelli, presidente del Centro Sub Nuoto Club 2000 –. La nostra associazione sportiva dilettantistica è da sei anni il gestore dell’impianto sportivo in concessione dal Comune di Solarolo che ne è il proprietario. L’alluvione della metà dello scorso maggio è da considerarsi come un vero e proprio ‘evento di forza maggiore’, che in ogni caso esclude che possa considerarsi una manutenzione a carico del gestore, sia ordinaria che straordinaria". Il Senio ha ricoperto una vasta zona del territorio comunale e l’area della piscina di via Kennedy è finita sott’acqua per oltre un metro e mezzo. "Appena possibile siamo venuti a vedere quanti danni aveva fatto l’alluvione e abbiamo constatato lo sfascio – prosegue Marcelli –. Dopo aver tolto l’acqua, sotto uno strato di una trentina di centimetri di fango abbiamo visto emergere gli arredi distrutti e gli impianti tecnologici fuori uso".
Già all’inizio di giugno il Centro Sub Nuoto aveva quantificato sommariamente l’entità dei danni: la stima per l’impianto sportivo costituito da tre vasche e da due sale macchine era di circa 120mila euro più Iva al 22%, mentre quella relativa alla parte del bar-ristorante ’Cinquepuntozero’ si attestava sui 230mila euro più Iva al 22%. Nella distruzione sono da includere i teli in pvc di rivestimento delle 3 vasche, le 2 sale macchine (pompe e filtri) con centraline elettriche e quadri elettronici di comando, gli spogliatoi, i pannelli solari per l’acqua calda, tutti gli impianti elettrici e le luci d’emergenza e il ripristino di tutta la rete fognaria. Inoltre occorre rimuovere lo strato di fango, ormai essiccato, dai 1.800 metri quadrati del prato che andrebbe liberato al più presto per consentire la semina.
"All’inizio di giugno – aggiunge Marcelli – mi sono incontrato con a Roberto Carboni, consigliere del Centro Sub Nuoto, col sindaco Stefano Briccolani e con il vicesindaco e assessore allo sport Nicola Dalmonte per fare il punto della situazione: a loro abbiamo chiarito che il Centro Sub Nuoto Club 2000, quale affittuario, non è in grado di affrontare i costi e nemmeno di anticipare somme di qualsiasi entità per ripristinare l’impianto sportivo. Siamo stati ascoltati, ma è apparso chiaro che il Comune si trova nella nostra stessa situazione finanziaria, dovendo dirottare le scarse risorse su priorità come asili, scuole e residenze per anziani".
L’associazione sportiva faentina, che gestisce la struttura di Solarolo dal 2017, dopo avere investito 210mila euro ha dovuto fare i conti con le chiusure dovuta alla pandemia e l’impennata dei costi dell’energia.
"L’estate 2023 avrebbe dovuto essere quella della ripresa – sottolinea Marcelli –, ma rischia di essere quella del tracollo, se non riusciamo a fare partire in tempo i lavori di ripristino, per i quali occorre denaro; abbiamo bussato a varie porte, compresa la società ‘Sport e Salute’ del Coni. È chiaro, però, che anche Comune, Regione e Stato ora devono fare la loro parte. Purtroppo ad agosto ormai inoltrato il tempo stringe; sarebbe necessario già ora programmare i lavori e farli partire entro un paio di mesi".