"Sono tornato a casa ma tanto è da buttare Per fortuna si è salvata la mia gattina"

"Nella mia vita mi sono trovato di fronte, anche in ambito professionale, a tante situazioni caratterizzate da grande criticità rischiando anche di morire, ma questa è stata senza ombra di dubbio la peggiore". Sono le parole di Renato Martini (foto), 75 anni, ex finanziere che risiede in via Lunga Inferiore, alle porte della frazione lughese di San Lorenzo. Una testimonianza simile a quella di tanti altri suoi concittadini e non solo. "Poche ore dopo la rottura dell’argine del Santerno – racconta – l’acqua in cortile aveva raggiunto 120 centimetri di altezza, mentre al piano terra della mia abitazione il livello era di un’ottantina di centimetri. Una situazione a dir poco surreale. Alcune ore prima del disastro, nel timore che il fiume potesse esondare o rompere gli argini, avevo ospitato a casa mia una persona che risiede nei pressi del punto in cui purtroppo l’argine ha ceduto. Il caso ha voluto che la sua abitazione, a differenza della mia che è situata ad alcuni chilometri di distanza, è stata risparmiata da quel mare d’acqua. Alla fine i ruoli si sono per così dire invertiti, nel senso che è stata lei a salvarmi, costringendomi quasi con la forza ad abbandonare casa. Ero infatti talmente sotto choc da non volerne sapere di andamene". Anche Martini è stato sfollato, ricevendo ospitalità da amici che risiedono nei pressi di Belricetto: "Li ringrazio di cuore. Senza di loro non so come avrei fatto. Ogni giorno mi recavo in bici davanti a casa per vedere se il livello dell’acqua calava, ma accedervi era praticamente impossibile. Temevo inoltre per la sorte della mia gattina, che per fortuna è riuscita a salvarsi rifugiandosi per diversi giorni, senza cibo, al piano superiore. Quando sono rientrato in casa, non appena mi ha visto è fuggita, terrorizzata. Pian piano si è lasciata avvicinare e ha mangiato tante crocchette". Pur non registrando, come numerose altre persone, una distruzione totale, anche Martini ha subito danni ingenti: "Tutti i mobili e gli elettrodomestici al piano terra galleggiavano in 80 centimetri d’acqua. Ora sono da buttare. Stesso discorso per alcune attrezzature agricole, uno scooter e un paio di panchine all’esterno, una delle quali l’ho ritrovata all’incrocio con via Provinciale Maiano. Senza dimenticare i danni al pavimento che si sta ‘gonfiando’, agli infissi, alle porte che si sono deformate, a due auto: credo che i danni possano ammontare a 50mila euro".

Luigi Scardovi