Ravenna, Sos Metal detector ritrova anelli e preziosi persi in sp

Una quindicina di volontari solo qui per ritrovare i preziosi smarriti

Uno dei volontari al lavoro con il Metal Detector

Uno dei volontari al lavoro con il Metal Detector

Ravenna, 9 agosto 2019 - Basta un tuffo di troppo… E puf, sparita la fede nuziale. Una scena fin troppo comune sulle nostre spiagge, ma a cui talvolta si può porre rimedio: basta un metal detector e un volontario, e (a volte) il prezioso anello può ritrovare il suo anulare. Da un paio di mesi è nata l’associazione Sos metal detector: una realtà attiva a livello nazionale, ma che ha una solida base di volontari anche a Ravenna, «con una quindicina di persone attive per ritrovare gli oggetti perduti», come spiega il presidente Luciano Diletti.

Gli appassionati si attivano su segnalazione: chi ha perso un oggetto prezioso può contattare l’associazione attraverso la pagina sul social network Facebook, e da lì si fissa un appuntamento nel punto in cui è stato perso l’oggetto. La ricerca, gratuita, può impiegare anche ore: l’impegno è assicurato, il risultato non sempre a causa delle imprevedibili condizioni del mare. Ovviamente i volontari sono attivi anche sulla terraferma, ma tutte le richieste arrivate finora riguardano la spiaggia. «Sono stati fatti una decina di interventi, tutti in mare – spiega Ilaria Pedrini, responsabile della sezione Emilia Romagna –. Altri sono avvenuti l’anno scorso, quando eravamo un gruppo sui social e non ancora un’associazione. Nella stragrande maggioranza dei casi le persone ci chiamano perché hanno perso le fedi nuziali, ma non solo. L’anno scorso, ad esempio, siamo intervenuti per recuperare in riviera l’apparecchio acustico di un bambino. Ciò che è fondamentale è avvisarci tempestivamente: la maggior parte delle volte in cui non troviamo niente veniamo chiamati solo diversi giorni dopo, e questo non aiuta».

Finora tutti gli interventi fatti a Ravenna riguardavano fedi in mare, con diversi ritrovamenti. Nei giorni scorsi Pietro De Sio, uno dei volontari, ha cercato di rintracciare anche un orologio perso a Casal Borsetti di fronte alla spiaggia del bagno Oasi, ma senza risultato. «Ho passato oltre due ore in acqua col metal detector, ma purtroppo era già passata una settimana dalla scomparsa dell’oggetto – racconta –. Ho acquistato il metal detector tre anni fa perché sono appassionato di ricerca di oggetti bellici. Li cerco, li trovo e poi li segnalo alle forze dell’ordine. Trovare qualcosa è questione di organizzazione, certo, ma anche di fortuna. Un anno fa ad esempio sono riuscito a trovare una fede persa in un campo a Lugo: io e un mio amico siamo andati, contattati tramite il gruppo di Facebook, e l’abbiamo rintracciata in un quarto d’ora. In un’altra occasione, a settembre dell’anno scorso, una donna mi ha chiesto di trovare l’orologio di suo figlio in mare, ma c’era la burrasca ed era un’impresa impossibile». Il metal detector, strumento indispensabile, appartiene agli stessi volontari: il costo parte dai 150 euro, «ma per un minimo di qualità si va sui 200/300 euro – prosegue De Sio –. Quello che facciamo è un servizio alla comunità. Però mi sento di dare un consiglio a tutti: toglietevi la fede prima di entrare in acqua».

sa.ser.