Sottrazione farmaci da casa di riposo: ex infermiera Poggiali e una familiare a processo

Le due donne dovranno rispondere in concorso di peculato

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L’ex infermiera 49enne dell’ospedale ‘Umberto I’ di Lugo Daniela Poggiali, è stata rinviata a giudizio ieri mattina dal gup Andrea Galanti assieme a una familiare 53enne al tempo impegnata come oss – operatrice socio-sanitaria – in una casa di riposo per anziani di Alfonsine per conto di una cooperativa di servizi alla persona. Le due, nel processo che si aprirà a fine novembre davanti al collegio penale del tribunale di Ravenna, dovranno rispondere in concorso di peculato in quanto, secondo l’accusa, la 53enne, su insistenza della 49enne, tra settembre e dicembre 2020 avrebbe sottratto diverso materiale dalla struttura alfonsinese, ente accreditato al servizio sanitario nazionale (ssn).

A chiedere il rinvio a giudizio delle due, è stato lo stesso pm titolare del fascicolo, Angela Scorza. La difesa (l’ex infermiera è tutelata dagli avvocati Lorenzo Valgimigli e Gaetano Insolera e la 53enne dai colleghi Alessandro Gamberini e Alice Rondinini) aveva invece chiesto il non luogo a procedere sostenendo tra le altre cose di avere risarcito alla cooperativa ogni tipo di danno quantificato in 100 euro circa di farmaci e altre voci per un totale di 400 euro. E citando il caso di un infermiere a domicilio che, per una somma di farmaci di poco superiore, era stato assolto in abbreviato dallo stesso gup sulla base del principio di offensività.

L’indagine era partita quando alla vigilia del Natale del 2020 gli inquirenti erano andati a casa della ex infermiera Poggiali per notificarle la custodia cautelare in carcere scattata dopo la condanna in primo grado a 30 anni di reclusione per la morte di un paziente, il 94enne di Conselice Massimo Montanari (l’ex infermiera era stata poi assolta e scarcerata in appello nell’ottobre 2021, con assoluzione passata in giudicato a marzo). Come di prassi, il cellulare era stato passato al setaccio: e da alcuni messaggi si era innescato il nuovo filone investigativo. Per la procura, il quadro probatorio aveva assunto maggiore consistenza al termine di una perquisizione nella quale erano stati sequestrati medicinali soggetti a prescrizione e dispensati dal ssn, prodotti medicali e presidi medici. Il tipo di reato contestato – il peculato – nasce dall’inquadramento giuridico-professionale dato alla 53enne: in quanto oss per una struttura convenzionata con il ssn, secondo l’accusa è un’incaricata di pubblico servizio. L’ex infermiera di conseguenza è stata assorbita in concorso nell’imputazione.

a.col.