Spaccio tra pensionati, ex buttafuori in manette

L’uomo, un 60enne di origine siciliana, è stato arrestato poco dopo la cessione di dosi di cocaina a un acquirente coetaneo

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L’indagine era scattata da segnalazioni su una possibile attività di spaccio in riviera tra Punta e Marina ed è approdata sabato mattina alle porte del centro dove i carabinieri della Stazione di Marina di Ravenna hanno arrestato un 60enne ex buttafuori di origine siciliana poco dopo la cessione di un paio di dosi di cocaina a un acquirente quasi coetaneo. I militari, in abiti civili, una volta capito dove vivesse il sospettato, si sono appostati verso le 10.30 sotto alla sua abitazione là dove verso le 11.30 è giunto in auto l’acquirente, un 63enne pure lui italiano: questi, dopo avere parcheggiato, si è avvicinato al portone dello stabile e ha fatto una rapida chiamata; quindi è salito all’alloggio del 60enne per poi scendere dopo circa un minuto appena. A quel punto i carabinieri hanno deciso di intervenire e i due uomini sono stati controllati separatamente a partire dal 63enne addosso al quale sono state trovate le due dosi. Le sue ammissioni hanno poi agevolato il compito degli inquirenti. È emerso in particolare che aveva appena acquistato quella cocaina (quasi 1,5 grammi) per 65 euro: e in effetti la chiamata era partita dal suo cellulare alla volta di quello del 60enne. Nell’abitazione di quest’ultimo, che ha precedenti e una pensione di invalidità di 350 euro, sono poco dopo stati trovati altri sette grammi circa di cocaina in parte suddivisi in dosi e in parte nascosti dentro a una lampada; 65 euro in banconote (l’importo presumibilmente pagato dal 63enne) e un bilancino di precisione: materiale tutto finito sotto sequestro.

Addosso e in auto l’uomo non aveva invece nulla. Secondo quanto riferito a verbale, nell’ultimo periodo il 63enne avrebbe già acquistato quattro o cinque volte dal 60enne. L’accusato, difeso dall’avvocato Matteo Olivieri, dopo avere trascorso due notti ai domiciliari, nella tarda mattinata di ieri è comparso davanti al giudice Federica Lipovscek e al pm di turno Monica Gargiulo. Qui si è avvalso della facoltà di non rispondere; quindi, dopo la convalida del suo arresto con applicazione dell’obbligo di firma quotidiana alla caserma di via Alberoni per pericolo di reiterazione del reato, attraverso rito abbreviato è stato condannato a otto mesi di reclusione e 1.400 euro di multa (gli è stato riconosciuto lo spaccio di lieve entità); la procura aveva chiesto un anno di carcere. Le motivazioni della sentenza verranno depositate entro 90 giorni. Per quanto riguarda il 63enne, per lui dovrebbe a breve scattare una segnalazione amministrativa alla prefettura.