Spogliarello davanti al bimbo, altri guai per il padre

La Procura ha contestato all’uomo di avere usato la baby-sitter, allora quindicenne, sfruttando il dominio psicologico su di lei

Migration

In quello che giovedì scorso per l’imputato – un ravennate ultracinquantenne – avrebbe dovuto essere il giorno del processo per rito abbreviato, la procura ha contestato una ulteriore accusa. E cioè avere usato la baby-sitter – una giovane del Ferrarese all’epoca non ancora 15enne - sfruttando il dominio psicologico su di lei per filmare uno spogliarello compiuto davanti al figlio in età da asilo nido. Una nuova contestazione (di pornografia minorile) che si va ad aggiungere alle precedenti (di detenzione di materiale pedopornografico e di corruzione di minorenni) e in ragione della quale l’appuntamento davanti al gip di Bologna (distretto competente per tipologia di reato) è stato rinviato a metà giugno. Nel frattempo quale parte offesa, verrà convocata anche la baby-sitter che, attraverso i suoi genitori, potrà costituirsi parte civile. Lo stesso sono pronti a fare sia la madre del bambino ed ex compagna dell’imputato (pure lei è ravennate ed è difesa dall’avvocato Nicola Casadio) che i servizi sociali competenti nominati tutori del piccolo in seguito al decreto con cui il tribunale dei minorenni di Bologna mesi addietro aveva sospeso la potestà genitoriale (avvocato Christian Biserni). In quanto all’imputato, difeso dall’avvocato Gabriele Bordoni, dopo la chiusura dell’indagine con un giudizio immediato, aveva chiesto l’abbreviato: ma ora, almeno sulla carta, potrebbe anche decidere di rivedere la scelta. L’uomo si trova tutt’ora in carcere proprio per le contestazioni mosse.

I controlli su di lui erano scattati quando, nell’ambito di tensioni legate anche alla separazione, la ex aveva chiesto di chiarire taluni comportamenti a suo avviso strani manifestati verso quella baby-sitter minorenne. Ed è così che i carabinieri, coordinati dal pm Manuela Cavallo, il 23 novembre scorso in un appartamento del Ferrarese del quale l’imputato aveva la disponibilità, su alcuni hard disk avevano trovato quasi 14 mila foto e più di 250 video di natura pedo-pornografica. Materiale – secondo quanto annotato dagli inquirenti - "accuratamente catalogato in cartelle" a seconda dell’età dei minori ritratti: "1Y, 2Y, 3Y etc", presumibilmente uno, due o tre anni (o 11, 12, 13 anni) e così via. A quel punto, grazie alle immagini, a ritroso erano riusciti a fare luce su un episodio verificatosi il 24 agosto precedente nel corso di una vacanza in una località turistica in provincia di Ancona: ovvero il ravennate erano riuscito a convincere la baby-sitter a spogliarsi quasi integralmente davanti al bimbo. Nel corso del conseguente interrogatorio, l’indagato era apparso confuso: aveva chiesto un supporto psicologico riferendo in buona sostanza di sentirsi dentro esattamente al pari di un adolescente.

Andrea Colombari