Squadre di investigatori al lavoro sui dati raccolti

Immagini delle telecamere, testimonianze, rilievi e materiali repertati sono sotto la lente della polizia per chiarire le circostanze dell’omicidio

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Le indagini della polizia – impegnata sul campo attraverso la Scientifica, la squadra Mobile di Ravenna, lo Sco di Roma e il Commissariato di Faenza – si apprestano ad affrontare l’analisi di una ingente mole di dati già incamerati nell’inchiesta. In particolare gli investigatori sono stati suddivisi in più squadre: a ciascuna toccherà sondare uno specifico tema. E si va dall’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, sia pubbliche che private, a quanto riferito dai testimoni passando attraverso i risultati dei rilievi sulla scena del crimine e gli elementi forniti dai testimoni chiave quali alibi per il delitto.

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È improbabile che l’indagato – il 53enne Claudio Nanni, ex marito della defunta – venga interrogato a breve alla presenza dei suoi avvocati. Su alcuni punti, l’uomo aveva già rilasciato testimonianze quando, una volta sentito a caldo, era ancora persona informata sui fatti.

Gli inquirenti, tra le altre cose, stanno lavorando a una lunga registrazione telefonica realizzata in concomitanza con l’assassinio della ex moglie grazie a un’applicazione installata dal 53enne sul cellulare che gli consentiva di conservare le chiamate. In totale 21 minuti - tra le 6.08 e le 6.29 - che verranno presto sbobinati per entrare nel fascicolo. L’allarme era stato lanciato alle 6.06 quando l’amica della figlia Arianna della vittima che era rimasta a dormire nell’abitazione, aveva chiamato l’altra per dirle di essersi barricata in camera dopo avere sentito urla e rumori forse legati all’intrusione di un ladro. Arianna, uscita da pochi minuti di casa, in quel momento si trovava in auto con il padre Claudio alla volta di Milano per ritirare una vettura: a quel punto aveva riattaccato subito per chiamare il 112. E allora l’amica, intimorita, per non restare sola compone il numero del 53enne. L’auto con padre e figlia a bordo, che si trova in A14, inizia a tornare indietro verso via Corbara mentre i due continuano a parlare. Arianna sollecita l’uomo ad andare più veloce; il 53enne forse singhiozza e dopo un certo silenzio esclama: "Oddio, mi sento male".

La figlia ribadisce che è sicura di avere chiuso tutto uscendo di casa (la prima Volante al suo arrivo alle 6.20 troverà la porta del garage aperta). Poi, quando l’amica nella casa dice di non sentire più alcun rumore, Arianna la esorta a prendere un attizzatoio da camino e ad andare giù a controllare. Ma il padre frena e dice che è meglio che rimanga ben chiusa a chiave in stanza.