Massa Lombarda, rumori molesti e musica di notte. A processo per stalking

Massa Lombarda: la donna dovrà anche rispondere di minacce e danneggiamenti

Rumori molesti (foto di repertorio)

Rumori molesti (foto di repertorio)

Ravenna, 17 settembre 2018 - Rumori molesti a tutte le ore e musica sparata di notte ad alto volume. Ma anche insulti, danneggiamenti e pure la promessa di fare una strage. Più di due anni di contestato stalking condominiale quelli costati la richiesta di rinvio a giudizio a una 36enne di origine straniera. Nella stessa udienza fissata davanti al gup Andrea Galanti per inizio febbraio prossimo, avrà la possibilità di costituirsi parte civile la 41enne del posto grazie alla cui denunce il caso era approdato sul tavolo del pm Cristina D’Aniello titolare del fascicolo.

Teatro della vicenda, è una palazzina Acer di Massa Lombarda. La prima denuncia della 41enne, assistita dall’avvocato Gian Luigi Manaresi, risale a metà novembre 2016. Secondo quanto esposto dalla donna ai carabinieri della locale caserma, i rapporti con la 36enne – arrivata in quello stabile nell’autunno 2014 – erano inizialmente civili.

Poi però i suoi modi di fare si erano rivelati a suo dire incompatibili con la vita condominiale, in particolare per via di vari rumori molesti e soprattutto per la musica tenuta ad alto volume pure di notte. Tanto che sia la 41enne che gli altri vicini di pianerottolo, si erano lamentati con Acer, anche attraverso una lettera, e con il vicesindaco di Massa. Una decisione che, invece di stemprare, aveva inasprito gli animi: la 36enne – prosegue l’accusa – un giorno dalla propria abitazione aveva detto ad alta voce che avrebbe mandato tutti all’ospedale.

A quel punto la 41enne e i suoi familiari, avevano iniziato ad andare nei week end a casa del suocero che abita sempre in Bassa Romagna ma a vari chilometri di distanza: e non solo per via di quelle parole dal contenuto preoccupante, ma anche perché questo era l’unico modo per potersi riposare. Del resto la successiva escalation ben poco margine avrebbe lasciato al riposo notturno tra pugni dati contro il muro e oggetti sbattuti contro il pavimento.

Una situazione che si era ulteriormente aggravata quando Acer – continua la denuncia – aveva notificato alla 36enne lo sfratto per violazione del proprio regolamento: perché non solo i rumori erano aumentati con mobili trascinati nel cuore della notte, ma – siamo al gennaio 2016 – la 41enne si era ritrovata con la vettura rigata da ignoti.

E – siamo a maggio – con il filo dei panni tagliato di netto. A luglio, dopo un’udienza di sfratto al tribunale di Ravenna per pregressi attriti con altri condomini (ora la 36enne si trova in altra residenza Acer), il tiro si era alzato ancora con altre frasi esplicite pronunciate sempre ad alta voce: «Vi ammazzo tutti», «vi mando tutti all’ospedale», «hai capito che fai una brutta fine» e «faccio una strage, faccio fuori tutti». Nella lista delle accuse, compaiono anche aggressioni fisiche ad altri condomini oltre alla minaccia di mettere benzina sotto alla porta di casa per poi dare fuoco.

Un atteggiamento che aveva fatto dimagrire la 41enne di diversi chili in poco tempo e l’aveva costretta assieme ai familiari ad andarsene durante i week end per provare a trovare un po’ di pace fuori dalle mura domestiche.