Stalking, maltrattamenti e soprattutto violenza sessuale sulla ex convivente di Faenza. Sono i reati dei quali è stato chiamato a rispondere un ultra-trentenne nel processo partito ieri mattina davanti al collegio penale del tribunale di Ravenna presieduto dal giudice Antonella Guidomei. L’imputato, difeso dagli avvocati Leone Spadoni e Giovanni Scudellari, ha sempre respinto ogni addebito: da qui la scelta di affrontare il dibattimento. La ex si è costituita parte civile con l’avvocato Daniela Saragoni. La vicenda, collocata tra il marzo e l’agosto 20222, aveva conosciuto anche un ulteriore strascico tra il dicembre 2023 e il gennaio 2024 quando lui, secondo l’accusa, si era fatto avanti con messaggi e richieste di appuntamento per convincere lei a ritirare le precedenti denunce ma aveva racimolato invece un’ulteriore accusa: quella di stalking. Secondo quanto delineato nelle indagini coordinate dal pm Marilù Gattelli, i comportamenti dell’uomo, descritti come estremamente ossessivi, erano dettati dalla gelosia: uguale a pressione psicologiche, offese, pugni alle suppellettili, aggressioni verbali e fisiche. Tanto che lei alla fine aveva deciso di interrompere la convivenza.
In particolare la contattava ripetutamente al telefono quando era fuori casa per capire con chi fosse; le setacciava il cellulare dandole comunque della poco di buono; le impediva di frequentare amicizie. E in più di una occasione - prosegue l’accusa - sarebbe arrivato ad afferrarla con forza per il collo tanto da farle mancare il respiro; l’avrebbe spinta contro il muro per poi sbatterla contro i mobili. Nel luglio del 2022 sarebbe giunto a scardinare in due occasioni le porte della stanza dove la donna si trovava perché lei non ammetteva di averlo a suo dire tradita. Il 24 agosto di quell’anno lei aveva ricevuto un messaggio: uguale a nuovo scatto d’ira con insulti e spinte contro il muro. L’accusa di averlo tradito con altri era frequente: e quando lei aveva troncato la relazione - sempre secondo la procura -, lui per indurla a tornare assieme, sarebbe arrivato a minacciare il suicidio. Per diverse volte, si sarebbe inoltre presentato a casa di lei entrando dalla portafinestra. La contestata violenza sessuale risale al 23 dicembre 20220 quando lui avrebbe abusato della ex nonostante i tentativi della donna, in lacrime, di liberarsi. Prima di andarsene, le avrebbe detto: "Te lo meriti". Salvo poi ripresentarsi a casa sua per chiederle scusa e inviandole chat per autocommiserarsi sostenendo di fare uso di psicofarmaci.