Un caso di stalking ma senza nessuna relazione sentimentale o frizione condominiale. Del resto lui quella donna nemmeno la conosceva. Il protagonista di questa singolare vicenda giudiziaria - un 36enne di origine albanese domiciliato a Solarolo e difeso dall’avvocato Luigi Filippo Gualtieri -, secondo l’accusa si era messo in testa che era per causa di quella 46enne del posto se a lui non davano il permesso di soggiorno. E così a giugno aveva iniziato a importunare e tallonare la donna: almeno fino a venerdì sera quando, dopo avere tra le altre cose imbrattato il muro di casa di lei con una mano insanguinata, è stato arrestato per stalking e danneggiamenti. Del resto, come evidenziato dal pm di turno Silvia Ziniti nella richiesta di convalida, per questo tipo di reato esiste la facoltà di arresto differito se, come in questo caso grazie all’impianto di videosorveglianza dell’abitazione della 46enne, esistono immagini inequivocabili sul fatto.
Ieri mattina davanti al gip Andrea Galanti, il 36enne ha confermato la ragione del suo livore verso la donna. Per lui, dopo la convalida, è scattata la custodia cautelare in carcere in attesa di una eventuale disponibilità per collocare l’indagato ai domiciliari. Non è escluso che più avanti si proceda con un vaglio psichiatrico sull’arrestato.
Da quando un paio di mesi fa aveva deciso di prenderla di mira, il 36enne aveva iniziato a seguirle la 46enne lungo le strade di Solarolo e a lasciarle bigliettini sul parabrezza dell’auto. Capitava pure che si appostasse sotto casa di lei per controllarla e suonarle il campanello. E si arriva così a venerdì scorso, giorno dell’arresto. Lui attorno alle 12.30 l’ha notata camminare per le vie del paese: e subito ha iniziato a seguirla. La donna si è allora rifugiata dentro a un bar. Lui si è seduto a un tavolino in attesa; poi le ha lanciato un bicchiere e una bottiglia per fortuna senza riuscire a colpirla.
A un certo punto lei è riuscita a tornare a casa: lui l’ha raggiunta urlandole contro frasi di questo tenore: "Tu mi hai rovinato la vita! Hai cambiato strada!". E si è appostato lungo la via; verso le 19.30 lei è uscita e lui le si è avvicinato ringraziandola ironicamente per quella giornata e seguendola fino al negozio dove la 46enne si è rifugiata. Quindi si è fermato sull’uscio in attesa fino a che ha deciso di tornare all’abitazione della donna: una volta qui, ha minacciato i familiari di lei, ha danneggiato la bici del padre e la cabina della fibra telefonica. E ha frantumato alcuni vasi di ceramica in cortile scagliandoli per terra. Poi ha cercato di colpire con alcuni oggetti i genitori della 46enne, per fortuna senza riuscirci. Infine ha imbrattato i muri della casa con una mano insanguinata: e poco dopo è stato arrestato.
Andrea Colombari