Stalking sui genitori affidatari. A giudizio padre e nonno

Insulti, provocazioni e minacce alla coppia che ora segue una bambina. Al via il processo anche per l’accusa di averli diffamati sui social. Prossima udienza a giugno.

Da qualsiasi lato la guardiate, questa è una vicenda carica di tensioni. Del resto riguarda i figli. O meglio: la figlia dato in affidamento a una coppia di ravennati. Ed è a questo punto che il caso ha assunto una dimensione penale. Perché nonno e padre naturale della bimba, secondo l’accusa non hanno accettato di buon grado quella scelta facendosi sotto con i due tra insulti e illazioni e finendo così a giudizio per stalking e diffamazione. Per gli imputati, difesi dall’avvocato Carlotta Benini, il processo è partito giovedì mattina davanti al giudice Federica Lipovscek. La coppia che aveva ricevuto in affidamento la bambina, si è costituita parte civile con gli avvocati Samuele Bellotti e Giacomo Forlani.

Secondo quanto delineato dal decreto di rinvio a giudizio, le tensioni si erano cominciate a manifestare nel 2021, anno in cui i due imputati avrebbero cominciato a tempestare i due coniugi affidatari con messaggi e chiamate, anche sul posto di lavoro di lui. E il contenuto non era certo amichevole: "Mafioso di (...), spacciatore, palla di lardo". In particolare - prosegue la procura - l’uomo veniva additato come venditore di armi e veniva accusato di avere pagato i servizi sociali per favorire il perdurare del collocamento della minore nella sua famiglia. Non solo: avrebbero pure accusato la moglie di intrattenere una relazione clandestina con un amico di famiglia indicato a sua volta come molestatore della bimba.

Lo stalking si sarebbe anche concretizzato attraverso minacce esplicite come "fare saltare" in aria il luogo di lavoro dell’uomo specificando, per essere più convincenti, che avrebbero rischiato "anche i dipendenti". In più occasioni si sarebbero pure presentati nella località rivierasca dove i due coniugi spesso trascorrevano del tempo libero, per insultarli e provocarli alla presenza della bambina tirando in ballo anche gli amici della coppia: tanto che per quanto riguarda ulteriori possibili minacce, sono state presentare varie querele personali. Una situazione che aveva in alcune occasioni indotto l’intervento delle forze dell’ordine o comunque di alcuni addetti alla vigilanza.

I due genitori affidatari, avrebbero così cambiato in maniera radicale le loro abitudini di vita cercando di non lasciare mai sola la minore e barricandosi quando venivano avvertiti della presenza dei due ora imputati. Da ultimo nel giugno del 2022, attraverso un gruppo social, i due accusati avrebbero offeso i due coniugi non solo parlando di una "nuova Bibbiano a Ravenna", ma anche insistendo con la storia della relazione clandestine della moglie con un uomo che abusava della minore. Prossima udienza a giugno quando gli imputati potranno fornire la loro versione dei fatti.

a.col.