
Residenti intimoriti a San Bernardino controllano il livello del fiume durante una piena
"Stanchi di avere paura". Con queste parole l’associazione ’Amici del Santerno’ di San Bernardino di Lugo ha avviato una raccolta firme per chiedere la messa in sicurezza del fiume Santerno. Il documento potrà essere firmato entro il 9 luglio nei principali esercizi della frazione e nella mattinata di oggi a partire dalle 8 di fronte alla chiesa e anche alla ferramenta ’Il Sorriso’ di Sant’Agata sul Santerno. L’iniziativa ha infatti trovato l’appoggio dell’associazione ’Sant’Agata 17 maggio 2023’, nata a seguito della devastante alluvione che ha travolto il centro abitato due anni fa. La scelta di procedere con la raccolta firme è nata a seguito dell’ultima riunione della consulta di San Bernardino, avvenuta il 30 giugno scorso, durante la quale – scrive il presidente degli Amici del Santerno, Alessio Ferri, "ci era stato promesso che finalmente ci avrebbero comunicato la data di inizio dei lavori per la messa in sicurezza del fiume Santerno". Ma così non è andata. "Per l’ennesima volta – continua – ci siamo sentiti presi in giro. E non solo. Addirittura tanti ’non so, non ne sono a conoscenza, non saprei, non sono io l’incaricato’ come risposte alle nostre molteplici domande e preoccupazioni. Il fiume Santerno nella frazione di San Bernardino di Lugo grida aiuto da tre anni. La situazione necessita di essere ripristinata con la massima urgenza. Fra 90 giorni il terzo inverno arriverà inesorabile, accompagnato dalla paura che ognuno di noi conosce ormai fin troppo bene. Non vogliamo diventare la seconda Traversara e tutti insieme diciamo fin da ora, agli organi preposti per la messa in sicurezza del fiume Santerno, che quando accadrà la rottura del fiume, saranno loro i responsabili di questo disastro e agiremo di conseguenza. Ovviamente non si tratta di una minaccia ma di una promessa".
Nel tratto che corrisponde alla frazione abitata da 400 residenti, il letto del fiume Santerno risulta rialzato di almeno 2 metri rispetto alle quote originarie, spessore che potrebbe anche essere aumentato dopo le ultime piene. L’altra grande problematica è la differenza di quotazione arginale tra la sponda destra e quella sinistra. Quella di destra è di almeno 1 metro più bassa, cosa che risulta essere fonte di forte preoccupazione per gli abitanti. "I lavori previsti a San Bernardino non sono un problema locale – sottolinea Massimo Tarozzi, referente del comitato di Sant’Agata sul Santerno –. Riguardano da vicino anche la nostra comunità e non solo. La sicurezza non ha confini fra quartieri. È ora che tutte le istituzioni coinvolte si assumano le proprie responsabilità. Come cittadini della Bassa Romagna chiediamo chiarezza, tempi certi e un piano di azione condiviso".
Monia Savioli