Start al bivio per il traghetto Se nuovo, potrebbe essere elettrico

Troppe avarie quest’anno: entro l’estate saranno concluse le verifiche per capire se ammodernare i due mezzi esistenti o se invece acquistarne di con un diverso sistema di alimentazione

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Entro l’estate Start Romagna terminerà le verifiche sul futuro del servizio di traghetto tra le sponde di Porto Corsini e Marina di Ravenna. I disagi patiti dagli utenti durante tutto il periodo in cui è rimasta chiusa via Baiona per la riqualificazione di due ponti, con traghetti bloccati da improvvise avarie, dovrebbero essere stati sufficienti per maturare una scelta che risolva il problema una volta per tutte. Attualmente Start sta quantificando due ipotesi. La prima è quella di un ‘ammodernamento’ (tecnicamente ‘revamping’) dei due traghetti. La seconda è la costruzione di due nuovi mezzi con nuovi sistemi di alimentazione. Si sta valutando l’impiego di motori elettrici, sfruttando anche l’elettrificazione delle banchine del vicino terminal crociere per le quali è già prevista l’elettrificazione nell’ambito dell’impiego dei fondi Pnrr.

Una volta terminate queste valutazioni si avvierà il confronto con l’amministrazione comunale di Ravenna.

Sull’efficienza dei traghetti guardano con crescente attenzione forze politiche e organizzazioni sindacali. La Uil – attraverso il segretario generale Carlo Sama e Riccardo Padoan della segreteria Uiltrasporti - afferma che "la mobilità resta uno dei nodi che vengono ritenuti cruciali" e il servizio Traghetto tra Marina di Ravenna e Porto Corsini, gestito da Start Romagna, "non sembra godere dei migliori auspici, visto quanto potrebbe accadere sin dai prossimi week-end". Infatti con le nuove modalità di carico a bordo delle auto, resasi necessaria per rispettare il regolamento per la Navigazione emanato nel 2013 dalla Guardia Costiera di Ravenna, "la corsia centrale di fatto resta interdetta ai veicoli e la necessità di dover estendere il servizio con due traghetti sembra una soluzione futuribile per compensare tale limitazione garantendo tempi di attesa per l’imbarco ragionevoli". I Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, avevano posto il problema "anche alla stessa Guardia Costiera, per tutelare la sicurezza dei lavoratori, la sicurezza e la serenità delle vacanze dei turisti e residenti che spesso utilizzano il servizio".

La società, a causa dell’esiguo spazio tra le auto e furgoni, "sembra non riuscisse a garantire quanto previsto per l’uscita degli occupanti dai veicoli, della fila centrale, in caso di emergenza a bordo". Non sono poi escluse difficoltà nel reperire personale con le necessarie abilitazioni, "oggi in numero strettamente necessario ad armare i due traghetti, che in caso di defezioni del personale imbarcato obbligherebbe allo stop uno dei due natanti". "In questo contesto – conclude la Uil - crediamo sia necessario dare certezze all’ammodernamento dei traghetti, in servizio da diversi decenni, sull’ adeguando del sistema di alimentazione dei motori riducendone l’impatto sull’ambiente e, auspichiamo, ripristinando o ampliando la capacità di trasporto nel rispetto della sicurezza della navigazione".

lo. tazz.