Storie di teatro con Bucci e Sgrosso

Questa sera al Comunale di Russi ’Risate di gioia’. L’attrice: "È uno spettacolo dedicato alla mia città"

Storie di teatro con Bucci e Sgrosso

Storie di teatro con Bucci e Sgrosso

Le Belle Bandiere, Elena Bucci e Marco Sgrosso sono al Comunale di Russi, questa sera col loro ultimo lavoro ’Risate di gioia’. Il titolo è un esplicito richiamo all’omonimo film di Mario Monicelli, protagonisti Anna Magnani e Totò, due attori innamorati del loro mestiere, ma di scarsa fortuna, che entrano in un teatro abbandonato. Le storie del teatro abbandonato di TortorellaMagnani e UmbertoTotò, si intrecciano con quella della russiana Bucci e di Sgrosso, che nei primi anni Novanta tornarono a Russi dando vita a Le Belle Bandiere e a un laboratorio teatrale che coinvolse decine e decine di cittadini. "Risate di gioia è dedicato al teatro e agli stregati dal teatro – afferma Elena Bucci – a quanti lavorano con una vocazione tale, per cui ruolo e fortuna e sfortuna diventano quasi irrilevanti. E’ la passione rigenerarli. Questo spettacolo è dedicato più di ogni altro a Russi (la città di Elena, ndr) anche se il debutto è avvenuto a Bologna, all’Arena del Sole in novembre. Un progetto a cui pensavamo da tempo, da prima della pandemia. Il sipario si apre con due attori, io e Marco, Tortorella e Umberto, che entrano in un teatro abbandonato.

Il rimando è a Monicelli, ma per noi e per tanti russiani va a quel giorno del 1994 in cui entrammo in questo teatro, allora abbandonato, dando vita a quel movimento cittadino che, complice l’amministrazione comunale, ha portato alla ristrutturazione e riapertura e alla riscoperta e valorizzazione di altri luoghi". In scena, in un silenzio sospeso d’incanto Umberto e Tortorella, fra un battibecco e l’altro, fanno rivivere gli "stregati" del passato, artisti famosi e non, musicisti, suggeritori trovarobe e maestranze che hanno dato vita al grande teatro ottocentesco, quello del Novecento e alle sue speranze, arrivando alla grande guerra, al varietà, al cinema, raccontano di scelte coraggiose generate dalla passione per il loro lavoro.

"La nostalgia che proviamo non è polverosa e ripiegata su se stessa – spiega l’attrice - ma riflette il desiderio di tornare a vivere combattendo per i grandi ideali, per un progetto di felicità e uguaglianza". "Ricordiamo – conclude Bucci – quanto fece la gente di teatro per l’unità di Italia. E allora in questo periodo di scoramento reagiamo, prendiamo in mano il nostro destino, non lasciamoci sopraffare dalla rassegnazione. Crediamo in noi stessi. Affrontiamo il domani con consapevolezza, ma con gioia. La gioia che trae origine dal nostro fare".

Biglietteria dalle 19.45; sipario alle 20.45. Al termine dello spettacolo Elena Bucci e Marco Sgrosso risponderanno a domande e curiosità del pubblico nell’incontro ’Il mondo stregato’.

Claudia Liverani