Storione a Marina di Ravenna, gli esperti. "Mancava dall’Adriatico da 30 anni"

È il frutto dei programmi di reinserimento del pesce portati avanti anche nel Ravennate

L’esemplare ritrovato a Marina di Ravenna al Cestha

L’esemplare ritrovato a Marina di Ravenna al Cestha

Ravenna, 14 dicembre 2019 - Uno storione, finito nelle reti da posta, è stato recuperato vivo e ora è in cura al Cestha di Marina di Ravenna. Dal punto di vista scientifico si tratta di una circostanza molto rilevante. Lo storione manca dall’Adriatico da 30 anni. Inoltre, quello rinvenuto è uno degli esemplari liberati nel Parco del Ticino e arrivato al mare, scendendo il Po.

Si tratta di uno storione ‘ladano’ (Huso huso) noto anche come storione beluga o storione attilo, ed è il più grande tra tutti gli storioni, il più pregiato per quanto riguarda carne e caviale. "Si tratta di un esemplare lungo 40 centimetri, con meno di un anno di età.

"Lo storione – racconta Simone D’Acunto, tra i fondatori del centro di cura Cestha – è finito nelle reti da posta dei pescatori del ‘Martina’. Lo hanno riconosciuto e ce lo hanno portato. Noi abbiamo iniziato a esaminarlo, ma sembra in buone condizioni". A Marina di Ravenna è subito arrivato il professor Oliviero Morderti del corso di laurea in Acquacoltura, a sua volta impegnato in un progetto Life per il reinserimento di storioni (della razza cobice) nelle valli e nei fiumi ravennati.

"E’ un rinvenimento eccezionale" dice Mordenti. "Attraverso il microchip abbiamo potuto constatare che rientra nei programmi dei colleghi del Parco del Ticino. Li abbiamo subito informati e sono felicissimi". Lo storione ’beluga’, anche se molto giovane, si è fatto tutto il Po per arrivare fino a Marina. "Uno storione ‘cobice’, liberato da noi, è stato invece pescato al largo di Roseto degli Abruzzi. Un’altra buona notizia" aggiunge il prof. Gli esemplari si stanno progressivamente reinserendo nell’habitat. Racconta ancora Mordenti: "I capannisti, coi quali abbiamo un ottimo rapporto, ci segnalano avvistamenti, eventuali catture e reinserimenti in acqua. In un caso, è stato preso col padellone e liberato un esemplare di storione che avevamo liberato nel Reno. Il pesce è arrivato fino al mare ed è poi risalito nuovamente lungo il Destra Reno dove, in seguito alla cattura, è stato possibile ricostruire tutto il suo percorso". E’ però ancora presto per pensare alla riproduzione di queste specie. Per il beluga bisognerà attendere i 20 anni di età, mentre per la razza cobice ne bastano 12 o 13. Il progetto di inserimento dello storione nella Baiona e nei fiumi ravennati è partito nel 2015, con 12 esemplari adulti e una cinquantina più giovani. L’operazione rientrava in un progetto Life presentato all’Unione europea dalla Facoltà di Acquacoltura di Cesenatico e da Provincia e Comune di Ravenna. "Il progetto – spiegò il professor Mordenti – andrà avanti, a prescindere dai finanziamenti Life, importanti per poter inserire in Baiona altre due specie scomparse, appartanenti alla razza dei ghiozzetti, pesci lagunari". Gli storioni immessi in Baiona sono stati allevati in vasche all’Acquario di Cattolica. L’obiettivo era e resta quello di favorire l’inserimento della specie nella valle, confidando che un giorno si apra il collegamento con il mare e, quindi, riprenda la migrazione verso l’acqua salata e nuovamente verso quella dolce dei fiumi per la riproduzione. I primi esemplari rilasciati nel Reno risalgono invece al 2013.