Strage di fagiani a Bagnacavallo Muoiono annegati 45mila piccoli A Conselice soccorse 150 mucche

Strage di fagiani a Bagnacavallo  Muoiono annegati 45mila piccoli   A Conselice soccorse 150 mucche

Strage di fagiani a Bagnacavallo Muoiono annegati 45mila piccoli A Conselice soccorse 150 mucche

Tra i tanti a subire le conseguenze degli allagamenti, anche gli allevatori. E i loro animali, molti dei quali sono morti annegati. L’azienda La Viola di Bagnacavallo, che alleva fagiani per il ripopolamento, ieri era ancora isolata. "Sono morte annegate 2000 femmine da riproduzione – spiega Michele Graziani – e 45mila piccoli. Sono andate perse 100mila uova nelle incubatrici e molte altre pronte da incubare. L’acqua ha raggiunto il metro e mezzo, le gabbie sono a tre piani e gli animali nella parte inferiore sono stati sommersi. È un disastro".

Ieri in alcune della strade c’erano fino a 40 centimetri d’acqua. "La responsabilità – prosegue – è di chi non vuole che vengano puliti i fiumi dagli alberi. Tutta quella vegetazione è un ostacolo". Enormi difficoltà anche per l’Allevamento dei Laderchi a Faenza. "La strada, dal tiro a segno in direzione Santa Lucia, non c’è più – dice il titolare Roberto De Giovanni –, perché il fiume ha creato una voragine. In auto da Faenza non si arriva più". De Giovanni alleva setter inglesi, ne ha una quindicina e stanno bene. "Per fortuna, l’acqua si è fermata a 50 metri da qui, ma è stata dura". A Conselice, al caseificio e allevamento Boschetto Vecchio, l’acqua si è fermata a 10 metri dalla stalla con dentro 150 mucche. Nella notte tra martedì e mercoledì i carabinieri sono arrivati alle 2 per invitare i titolari a evacuare. "Non sapevamo cosa fare – racconta il titolare Giacomo Fucci – ma non ce la siamo sentita di abbandonare gli animali. Ho azionato una pompa nell’ex sala mungitura per evitare che l’acqua raggiungesse i quadri elettrici, poi abbiamo creato una barriera di letame attorno alla stalla, avevo solo quello, e abbiamo sperato". Gli animali si sono salvati, ma il resto della tenuta, circa 5mila ettari, è ancora sotto l’acqua. "Non ho dormito per 48 ore e non ho mai neanche avuto sonno. Ma chi continua a difendere a oltranza nutrie e istrici che distruggono gli argini, si rende conto del disastro e dei danni?". Di danni ingenti parla anche Claudia Buzzegoli, titolare dell’azienda Ca’ ad La’ di Brisighella dove si alleva anche la mora romagnola. Gli animali si sono salvati quasi tutti, ad eccezione di una covata di maialini, una quindicina, che era ancora in sala parto. "Ma il vero disastro – racconta Buzzegoli –, è stato all’esterno, con diverse frane di terreni con uliveti e altre coltivazioni. Sapevamo dell’emergenza, ma non ci saremmo mai aspettati tanto". Per aiutare chi ha dovuto lasciare la casa e non ha possibilità di tenere i propri animali domestici, l’Enpa si è resa disponibile ad ospitarli.

Annamaria Corrado