Il Circolo Ravennate e dei Forestieri ha ospitato il dialogo tra Antonio Patuelli, presidente dell’Abi e del Gruppo Cassa, e il giornalista Andrea Cangini, già direttore del Resto del Carlino e di Qn, parlamentare per Forza Italia nella legislatura conclusa a settembre. A fare gli onori di casa Beppe Rossi, presidente del circolo. Problematiche economiche internazionali in primo piano. Cangini parte dalla reputazione a livello internazionale di cui gode l’Italia.
"La reputazione dell’Italia – afferma Patuelli – è oggettivamente uno degli aspetti problematici, oggi ancora di più con lo scandalo che c’è a Bruxelles. Abbiamo un problema di reputazione dovuto a debito pubblico più alto d’Europa e concentrazioni malavitose: per questo servono sempre dimostrazioni in positivo da parte dell’Italia. Quest’ultimo scandalo non ci voleva, creato dagli italiani con complicità straniere. Il mio rammarico più forte è che l’Italia ha goduto di tassi bassissimi e in questi momenti non bisogna spendere di più, ma sfruttare un minor costo del debito pubblico per risanarlo. La Bce: i tassi in Europa sono tra i più bassi del mondo, anche con l’aumento dello 0.50 di giovedì. Credo che certe istituzioni debbano fornire informazioni solo attraverso comunicati stampa e non con conferenze stampa". "Non abbiamo approfittato dei tassi bassi e siamo stati più cicale che formiche e, quindi, abbiamo un carattere malgiudicato. Se non sottoscriviamo la riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) avremo un peggioramento della nostra reputazione" dice Cangini. "Il Mes per me è una questione politica – rileva Patuelli – si sa che l’Italia ha un alto debito pubblico. Questo è il nostro enorme, vero, problema. Essendo una questione politica, come presidente dell’Abi mi astengo dal commentare. Dico però che per avere più credibilità in Europa e non spaventarci per il Mes, occorre avere una finanza che riduca lo stock di debito pubblico". Dal Mes al Pos: "Stando alle polemiche di queste settimane, abbiamo vissuto sul Pos un dibattito surreale, perché la questione vera è tra chi vuole fare lo scontrino fiscale e chi non lo vuole fare".
lo. tazz.