Suonare il cembalo ai grilli

Non c’è modo migliore di identificare qualcuno privo di giudizio e di buon senso del detto che fa: "L’è insansê ad andê, a vnì, e a stêr a ca" (È insensato ad andare, a venire e a stare a casa". Uno di questi era un certo Tarlân che "e’ suneva e zèmbal ai grèl" (suonava il cembalo ai grilli). Curiosamente il termine ‘zèmbal’ ha il doppio significato di cembalo e di stupido, creando una perfetta consociazione. Un altro detto che identifica uno sciocco dice: "U s’è distê d’e’ cânt di pì" (Si è svegliato con la testa dalla parte dei piedi), nel senso che gli si sono invertite le facoltà della testa con quelle dei piedi. Oppure: "U j à dê un bèc e’ ciù", gli ha dato un becco in fronte il chiù, l’assiolo, un piccolo rapace dallo sguardo poco intelligente.