"Da quel disastroso evento sono trascorse due settimane, ma nonostante i nostri numerosi appelli sia a Hera che all’amministrazione comunale, nessuno si è fatto vivo. La conseguenza è che, con il trascorrere dei giorni, quella montagna di macerie continua a crescere senza che nessuno provveda a rimuoverle. È uno scenario desolante, da ’guerra’". È un sentimento di indignazione misto a esasperazione quello di un gruppo di cittadini che vivono a Taglio Corelli di Alfonsine, tra le località che hanno maggiormente risentito dei devastanti effetti del tornado che lo scorso 22 luglio ha flagellato una vasta area tra Voltana, Alfonsine e Savarna. Uno stato d’animo testimoniato anche dall’eloquente cartello ‘spuntato’ all’altezza di piazza della Pace, situata a lato di via Reale.
"Fin dalle prime ore dopo quella sorta di ’tsunami’, e con ancora davanti agli occhi quelle scene da film – spiegano – ci siamo rimboccati le maniche rimuovendo, sia dai cortili delle varie abitazioni che dalla strada e per quanto possibile dai campi circostanti, tegole, lamiere, parti di travi, guaine, grondaie, pluviali, lastre eo pezzi di eternit nonché svariati altri oggetti spazzati via dalla furia del vento. Quintali e quintali di detriti che in un primo momento abbiamo collocato di fronte alle nostre case, ma che poi, per potervi entrare, siamo stati costretti, non senza fatica, a portare nel piccolo piazzale che sorge praticamente di fronte all’ex Casa del Popolo". Col trascorrere dei giorni quell’ammasso di materiali è cresciuto a vista d’occhio, ma nonostante i numerosi appelli, nessuno ha ancora provveduto a rimuoverlo. "All’inizio avevamo richiesto a Hera che provvedesse a portare via almeno il verde, per poi organizzarsi nella rimozione delle macerie e soprattutto a fare chiarezza su come dovevamo comportarci con l’eternit, visto che sia qui in paese che nei nei campi siamo circondati da un enorme quantitativo di quel materiale pericoloso, buona parte del quale spaccatosi al contatto con il suolo o contro le case. Convivere da ormai 15 giorni con l’amianto è inaccettabile". A questo proposito, la raccolta dell’eternit in tutto il territorio è iniziata martedì, dietro alle segnalazioni mandate dai residenti con Qr code.
Ci sono poi "i disagi dovuti a un blackout dell’illuminazione pubblica che si protrae da due settimane – proseguono i residenti –, all’assenza della connessione internet, alla mancanza del gas (problema che riguarda però solo alcune famiglie, ndr) e alle difficoltà che incontrano i conducenti dei pullman di linea che, impossibilitati a fare la consueta manovra in piazza della Pace, sono costretti a entrare nei cortili delle abitazione per effettuare inversione di marcia. Forse chi di dovere non ha ancora capito che a Taglio Corelli, come purtroppo in altre località limitrofe, decine di famiglie sono da giorni costrette a convivere con uno scenario di degrado non certo degno di un Paese civile".
Luigi Scardovi