Due anni e sei mesi di reclusione. È la condanna inflitta giovedì scorso dal collegio penale del tribunale a un 38enne di origine straniera accusato di avere tentato di violentare a Ravenna la ex compagna, anche lei di origine straniera. I fatti, secondo il capo d’imputazione, sono accaduti tra febbraio e marzo dell’anno scorso quando l’uomo avrebbe prima tentato di palpeggiare la donna dopo averle bloccando i polsi (non riuscendoci per le urla di lei). E avrebbe poi pronunciato una frase inequivoca sebbene la donna avesse pure detto di essere intenzionata a chiamare polizia: "Sei fortunata ad avere uno come me davanti, perché se forse era un altro, ti strappava di dosso i vestiti e ti prendeva anche se urlavi". L’uomo da ultimo era accusato di stalking perché per settimane l’avrebbe chiamata decine di volte al giorno per proporle una riconciliazione sentimentale non gradita, arrivando pure a telefonare alla madre per dirle di passarle la figlia.
Secondo invece la difesa invece (avvocato Raffaella Salsano), la tentata violenza non c’era stata dato che l’uomo si era immediatamente fermato dopo che lei gli aveva espresso il suo dissenso. In quanto allo stalking, la richiesta della difesa era stata per un’assoluzione o al massimo per una derubricazione del reato in molestie in quanto le chiamate avrebbero avuto come unico scopo quello di riappacificarsi e di vedersi restituiti i documenti che il 38enne aveva lasciato nell’appartamento della ex ragazza, parte civile con l’avvocato Filippo Bianchini (ha ottenuto 10 mila euro di risarcimenti).
Secondo quanto riferito dalla donna in aula, la prima volta si erano parlati per telefono nel 2023 perché lui cercava una stanza in affitto. Da lì era cominciata un conversazione via via sempre più fitta. A capodanno lui era andato da lei e in seguito avevano provato a convivere. Per qualche settimana era andata bene: poi - sempre secondo la donna - lui aveva cominciato a bere. A lei non piaceva questo: ma le richieste di smettere, erano cadute nel vuoto. In quel contesto, lui si era messo a chiamare e a scambiare messaggi con altre ragazze e lei gli aveva detto di non sentirsela più di andare avanti. Fine del rapporto dunque: ma dato che l’uomo non aveva dove andare, era per un po’ rimasto lì. Ed è in quel contesto che erano sorti i problemi poi diventati di carattere penale.
a.col.