Accoltellamento a Milano Marittima, il racconto dei testimoni

La vittima: "Mi hanno colpito alla testa senza alcun motivo"

Tentato omicidio, un altro arresto

I carabinieri della compagnia di Cervia Milano Marittima

Milano Marittima (Ravenna), 3 agosto 2024 – Una notte a Milano Marittima, un tentato omicidio a coltellate. Per quanto accaduto il 19 luglio scorso a un 21enne di origine magrebina residente a Cesena, i carabinieri hanno arrestato un altro cesenate di 19 anni. Per darvi l’idea di quei drammatici momenti, vi riportiamo alcune delle testimonianze contenute nelle carte, a partire da quella della vittima. Il 21enne era dapprima stato invitato dal 19enne e da un 20enne sempre di Cesena, e ora indagato a piede libero, a uscire dal locale dove si trovava per festeggiare un compleanno. "Praticamente una volta uscito dal perimetro del locale dove ero con i miei amici – sono le parole del 21enne in quel momento ancora in ospedale – mentre stavo parlando con” il 19enne, "all’improvviso e senza alcun motivo, mi ha colpito con un colpo alla testa. Ho sentito subito un gran male, pensavo fosse un pugno, ma toccandomi la testa, ho visto che mi usciva molto sangue". E allora "alla vista del sangue, mi sono impaurito e ho iniziato a correre ma poco dopo" il 20enne "mi raggiungeva e mi colpiva con due pugni in testa tanto da sentirmi svenire. A questo punto mi accasciavo a terra anche nel tentativo di sottrarmi ai suoi colpi" ma "sopraggiungeva" il 19enne "che mi colpiva nuovamente alla spalla destra e poi continuava con altri colpi, all’impazzata".

E lì ha realizzato che "mi stava colpendo con un coltello con una lama lunga più a o meno come un palmo di mano". Secondo lui, mentre il 19enne "mi infliggeva i colpi col coltello, io mi sentivo trattenere alle spalle, credo" dal 20enne. In realtà il gip Andrea Galanti, che ha emesso la custodia cautelare in carcere su richiesta del pm Angela Scorza, in attesa di approfondire ha per ora escluso un ruolo materiale nei fatti del 20enne. Un altro giovane cesenate della comitiva del 21enne ha ricordato come in effetti fossero stati il 19enne e il 20enne a chiamare l’amico fuori dal locale: "Lì, reciprocamente" il 19enne "e il mio amico si sono vicendevolmente rivolti frasi del tipo ‘che cazzo guardi..’. Mentre i due si fronteggiavano in questo modo", il 19enne, "con un colpo violento, ha fatto cadere il bicchiere che" il 21enne "ecava in mano; subito dopo con l’altra mano, la destra, che non si sa come abbia fatto, stringeva un oggetto piccolo a me invisibile: e ha sferrato un fendente all’orecchio" del 21enne. Quest’ultimo "ha cominciato a correre". L’altro "lo ha inseguito e lo ha raggiunto: è ricominciato il litigio e in particolare si sono scambiati alcuni schiaffi sino a quando" il 19enne "ha impugnato suppongo un coltello perché ho visto una lama che usciva da una delle sue mani. E’ stata una frazione di secondo". Alla fine aveva sentito il 19enne urlare al 20enne: "scappa". Quindi "sono fuggiti in direzione rotonda Primo Maggio". Tra i testimoni ascoltati, figura anche una turista in vacanza sul litorale ravennate la quale quella notte aveva sentito questo dai due ragazzi in fuga: "Perché lo hai fatto?". Aveva pure notato "tre o quattro persone corrergli dietro". Infine poco dopo ecco "un ragazzo con una maglietta bianca tutta insanguinata che si accasciava a terra".

a.col.