The Doormen, tempo di post punk Il nuovo album è un passo in avanti

’The truth in a dark age’ è il lavoro scritto dal gruppo in tempi di pandemia, dove il rock incrocia la drum machine.

The Doormen, tempo di post punk  Il nuovo album è un passo in avanti

The Doormen, tempo di post punk Il nuovo album è un passo in avanti

‘The Truth in a Dark Age’ è il nuovo album dei The Doormen, band ravennate capitanata da Vincenzo Baruzzi (voce e chitarra) e Luca Malatesta (chitarra), con Tommaso Ciuffo al basso e Serena Castellucci alla batteria. Quest’ultima, membro delle Smalltown Tigers, ha dato nuova energia e dimensione al suono live, subentrando al posto di Andrea Allodoli che si è dedicato al progetto elettronico ‘Mutamento’. Pur senza perdere la propensione rock, con questo quinto disco – pubblicato da MiaCameretta Records e distribuito da Believe – il gruppo si sposta verso l’alternative rock di fine anni Ottanta, in bilico tra echi noise e post punk.

Malatesta, come è nato il nuovo album?

"Le canzoni sono nate in un periodo molto particolare ma stimolante, subito dopo la fine del tour legato a ‘Plastic Breakfast’ in giro per l’Italia e in Francia e poco prima che scoppiasse la pandemia. Ci siamo ritrovati a comporre a quattro mani, come un tempo, nel salotto di casa mia, Vins sui testi e le batterie e io sugli arrangiamenti delle chitarre e del basso".

Cosa è cambiato a livello di sonorità rispetto ai precedenti lavori?

"Siamo passati da un suono più abrasivo e diretto, creato dall’intreccio delle sole chitarre, a un suono più oscuro ma allo stesso tempo avvolgente grazie all’utilizzo dei sintetizzatori che amalgamandosi sempre con le trame delle chitarre hanno reso il suono più spettrale e sinistro come si può sentire ad esempio in ‘Old Man’. La drum machine utilizzata è una vecchia Roland 707 che ha creato quel sound plasticoso e digitale come accadeva nelle produzioni degli anni Ottanta e il risultato è stato davvero soddisfacente".

Qual è il brano più rappresentativo?

"’The Freak’, inventato da Vins, che parla di un personaggio che non è altro che lo Ziggy Stardust terrestre. Si ispira a me che, durante la pandemia, ho sofferto molto ritrovandomi intrappolato in una dimensione dove, tutte le cose che avevo sempre fatto fino a quel momento, erano svanite per sempre.

Può essere considerato un concept album?

"Sì. Tutte le canzoni, infatti, ruotano attorno al personaggio ‘The Freak’, un ‘supereroe’ che si dedica alla caccia di più prede possibili, al fine di imprigionarle e privarle del loro amore. All’improvviso però si trova isolato e a fare dunque i conti con le proprie paure, intraprendendo un percorso di analisi".

Roberta Bezzi