CARLOTTA BENINI
Cronaca

The Get up kids al Rock Planet: "Punk ed Emo non moriranno mai"

Domani sera la band americana in concerto a Pinarella. Il leader Matt Pryor. "Sul palco daremo il massimo".

Il gruppo. durante un concerto

Il gruppo. durante un concerto

Se oggi dovessero scrivere davvero "qualcosa da raccontare a casa", sarebbe la storia di questi 25 anni sui palchi. Venticinque anni davvero memorabili, in cui hanno lasciato un solco indelebile nella scena ‘emo-core’, quel genere tutto rabbia e lacrime che ha preso piede negli Stati Uniti alla fine degli anni ’80 e che ha visto nei The Get Up Kids una delle band più significative. Era il 1999 quando ‘Something to write home about’ trasformò cinque ragazzi del Kansas nei portavoce di una generazione affacciata sul nuovo millennio. Oggi la band americana capitanata da Matt Pryor è tornata sul palco per celebrare i 25 anni dall’uscita del suo disco più seminale e domani sera fa tappa al Rock Planet di Pinarella di Cervia, per una delle tre date italiane del tour europeo. Il concerto inizia alle 23, in apertura alle 22 live della band veneta Rookie.

"Daremo il massimo per tutti quelli che verranno a vederci!", promette Jim Suptic, chitarrista e co-fondatore dei The Get Up Kids, che non nasconde una passione per il nostro paese e per la Romagna in particolare. "La gente è sempre così gentile e accogliente", aggiunge.

Suptic, cosa rappresenta ancora oggi ‘Something to Write Home About’?

"C’è molta innocenza in questo album. Venticinque anni fa eravamo solo un gruppo di ragazzi che non sapeva ancora bene come funzionavano le cose. Volevamo solo fare un bel disco. Col senno di poi, credo che ci siamo riusciti, altrimenti non saremmo ancora qui a suonarlo".

Cosa si prova a riprendere in mano quei brani, 25 anni dopo?

"In realtà è molto divertente. Quel disco racchiude tantissimi ricordi per noi. L’emozione principale che provo suonando quelle canzoni, oggi, è la felicità".

Avete presentato il tour come una celebrazione, una grande festa ogni sera. Qual è stato finora il momento più intenso?

"Sentire i fan che cantano a squarciagola tutte le parole, come se fossimo ancora nel 1999, è ogni volta qualcosa di davvero speciale".

Dopo quasi 30 anni di esperienze personali e professionali - la rottura della band e poi la reunion, i progetti solisti, le famiglie, i figli - cosa vi tiene ancora uniti oggi?

"Siamo più fratelli che amici, a questo punto. Alcuni di noi lo sono anche letteralmente (Rob e Ryan Pope, rispettivamente bassista e batterista dei The Get up Kids, ndr). E quando si è famiglia, le cose si risolvono, sempre".

L’emo-core è ancora vivo? E cosa significa oggi essere ‘emo’?

"Finché ci saranno adolescenti con una chitarra, punk ed emo non moriranno mai. Cerco di tenermi aggiornato su cosa ascoltano i ragazzi oggi, ma spesso mi trovo a doverlo chiedere ai miei amici ‘più fighi’, quali sono le band che vale la pena ascoltare".

Carlotta Benini