FILIPPO DONATI
Cronaca

Toto consiglio comunale. Barattoni punta alla vittoria rotonda. Ma FdI è un’incognita

Pri, Avs e 5 Stelle, oltre a Viva Ravenna e La Pigna, vogliono un rappresentante in assemblea. Ancisi viene dato per confermato. Forza Italia potrebbe riuscire a far scattare il secondo eletto.

Palazzo Merlato, la sede del Municipio

Palazzo Merlato, la sede del Municipio

Non solo per il seggio più alto: le elezioni amministrative non coincidono unicamente con la scelta del futuro sindaco ma anche con la scelta dei trentadue nomi che per cinque anni, con il loro voto, indirizzeranno il futuro di Ravenna. L’elezione del consiglio comunale appare come la più complicata dello scenario italiano: questo perché il candidato sindaco vincente vede attribuiti alla sua coalizione il 60% dei consiglieri. Alessandro Barattoni punta non solo alla vittoria al primo turno, ma pure a un risultato più rotondo di quello del 2021 di de Pascale (allora il Pd conquistò il 36% dei voti e 15 seggi).

In queste ore i candidati consiglieri si abbeverano alla fonte delle precedenti tornate amministrative alla caccia di percentuali da cui trarre indicazioni: i numeri cui tutti guardano sono quelli del 2021. Tre anni e mezzo fa il Pri, la lista de Pascale sindaco (poi diventata Ama Ravenna) e Ravenna Coraggiosa ottennero tutti e tre poco più del 5% dei voti, garantendosi ciascuno due consiglieri. Nel campo largo ne ottenne uno anche il Movimento 5 Stelle, col 3,9% dei voti. Questo significa, facendo riferimento ai voti delle ultime regionali, che i pentastellati potrebbero ottenere nuovamente un consigliere, mentre Alleanza Verdi Sinistra, che sette mesi fa superò il 4%, ambisce legittimamente a entrare a Palazzo Merlato con due suoi esponenti (per i Verdi si tratterebbe di un ritorno dopo 19 anni).

Più complicata la questione spostandosi verso il centro: il Pri è dato da tutti gli improvvisati ‘bookmakers’ sopra la soglia che consentirebbe l’elezione di un consigliere: considerando il magro 3,1% del blocco europeista alle ultime regionali, per quella porzione che ora corre sotto le insegne di Progetto Ravenna la strada è in salita; tuttavia, gli europeisti sono fiduciosi, considerando che nel riparto complessivo influirà non solo l’ipotesi di un Pd ‘cannibale’ ma anche l’esito delle liste alleate. Spostandosi a destra, sempre considerando come più probabile l’elezione di Barattoni a sindaco, molti occhi sono puntati sul risultato delle liste a sostegno di Alvaro Ancisi: mentre l’85enne candidato è dato da tutti quale confermato componente di Palazzo Merlato, non è chiaro se al suo fianco ci sarà uno solo oppure due consiglieri. In quel caso le attenzioni sono rivolte a tre ‘veterani’: il civico Gianfranco Spadoni, il dirigente nazionale del Popolo della Famiglia Mirko De Carli, e la storica esponente leghista Claudia Marin, a cui sono appese le speranze del Carroccio di rimanere a Palazzo Merlato. Nell’alveo del centrodestra molto dipenderà dal risultato di Fratelli d’Italia (alle regionali conquistò un corposo 21%), e dall’eventualità che Forza Italia (4,6% sette mesi fa) riesca a far scattare il secondo eletto. Viva Ravenna punta invece a eleggere un consigliere comunale, risultato che, benché abbia messo nel mirino il ballottaggio, non dispiacerebbe neppure a La Pigna, che corre in solitaria (nel 2021 la candidata Verlicchi fu eletta col 3,8%). Avrebbe invece i contorni dell’impresa un approdo a Palazzo Merlato degli altri tre candidati, e cioè Maurizio Miserocchi, Giovanni Morgese e Marisa Iannucci.

Filippo Donati