"Tradimenti e violenze, poi il farmaco nel caffè"

Il racconto choc della ex moglie del cuoco faentino, accusato di aver tentato di ucciderla, di violenza sessuale e maltrattamenti

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"Dal 2012 mi tradiva e aveva una vita parallela: aveva una compagna che un giorno incontrai al parco, lei era incinta di lui". "Negli anni ho dovuto subire diversi abusi sessuali con minacce pesanti, lui mi diceva frasi come “ti seppellisco viva”, “ti porto via la bambina”, mi prendeva per il collo e stringeva, una volta anche davanti a nostra figlia". "A un certo punto io ho iniziato a stare male, la sensazione era come di una paralisi. Intanto lui aveva cominciato a essere più gentile, mi preparava il caffé la mattina. Un giorno ho sentito un rumore come se stesse schiacciando qualcosa in cucina e allora ho deciso di controllare la tazzina: in mezzo allo zucchero ho visto che c’era altro". Queste sono solo alcune delle frasi choc della lunga deposizione della ex moglie (difesa dall’avvocato Laerte Cenni) dell’ultraquarantenne cuoco faentino (difeso dagli avvocati Marco Malavolta e Marco Valeri), arrestato l’1 ottobre 2021 e a processo con le accuse di avere tentato di ucciderla avvelenandole il caffé con farmaci, nonché di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia.

"Mi sono sposata nel 2009 – ha iniziato il racconto la donna ieri mattina, in un’aula protetta del tribunale di Ravenna, in collegamento con il collegio penale presieduto dal giudice Cecilia Calandra con a latere i giudici Natalia Finzi e Cristiano Coiro (pm Cristina D’Aniello) –, mia figlia è nata nel 2010". La donna ha continuato, parlando di una relazione con il marito "abbastanza buona, anche se non era molto presente in casa". Non ha negato però che l’uomo sia sempre stato "una persona un po’ aggressiva, alzava voce. Io lasciavo correre". Finché non si è verificato, secondo il racconto della donna, il primo episodio di violenza nel 2015: "Un pomeriggio sono tornata dal lavoro e lui pretendeva di avere un rapporto, mi ha tirato per il collo e mi ha strappato la catenina". È del 2016, poi, l’arrivo di una lettera dell’avvocato di lui sulla separazione. "Alla mia richiesta di spiegazioni – ha aggiunto la donna – lui mi aveva risposto che aveva voluto darmi “una svegliatina” perché non lo consideravo tanto". "Dal 2012 mi tradiva – continua la testimonianza –, aveva una vita parallela con lei". Chi fosse questa lei la ex moglie del cuoco lo scopre per caso nel luglio 2017: "Gli arrivò un messaggio nel cellulare e io presi il numero e il giorno dopo chiamai. Rispose una donna che mi disse di essere la compagna di mio marito. La incontrai al parco Bucci, lei era incinta di lui. Convivevano dal 2015". Il racconto continua con la chiusura del rapporto e il comportamento che il cuoco teneva con la figlia: "Con la bimba non rispettava mai giorni e orari: nel 2017 e nel 2018 a volte veniva a prenderla, a volte no". Quello che non cambiava era "il comportamento aggressivo con me e la bambina che aveva molta paura del babbo". Una parentesi dolorosa per la donna è il ricordo dei "diversi abusi sessuali che ho dovuto subire con minacce pesanti, lui mi diceva frasi come “ti seppellisco viva”, “ti porto via la bambina”, mi prendeva per il collo e stringeva, anche davanti a nostra figlia". Da giugno 2019 le violenze sessuali, secondo la donna, erano anche due o tre a settimana.

E durante il lockdown la situazione si era complicata quando l’uomo "ha iniziato a stare lì con me e mia figlia; con la compagna forse aveva chiuso". Una convivenza fatta di abusi sessuali e successive interruzioni di gravidanza volontarie (due) che, secondo i medici, avrebbero poi portato al problema per cui la donna assumeva sotto prescrizione medica un anticoagulante, l’Eliquis, che pontenzialmente era in grado di provocarle emorragie cerebrali se somministrato in sovraddosaggio. Le compresse dello stesso farmaco, a volte anche insieme a quelle di un vasodilatatore, il Carvasin, secondo l’accusa, venivano frammentate e mescolate allo zucchero nelle tazzine che il 48enne cuoco a un certo punto aveva iniziato a preparare la mattina per la ex moglie. "Tra luglio e agosto 2021 ho iniziato a stare male, la sensazione era come di una paralisi: sembrava mi si chiudesse un occhio, avevo un gran male alle gambe, mal di testa, informicolimento, la memoria svaniva – ha raccontato ancora la donna –, in quel momento lui ha iniziato a essere gentile, mi preparava il caffé la mattina prima di portare nostra figlia a scuola. Una mattina ho sentito un rumore come di schiacciamento e allora ho avuto l’idea di guardare la tazzina che mi aveva preparato: lì in mezzo allo zucchero ho trovato roba di colore strano. Non ci credevo, ho pianto e poi sono andata dalla mia dottoressa e le ho raccontato tutto".

Ieri mattina in tribunale, oltre al comandante del Nucleo Investigativo che si è occupato delle indagini e ha mostrato i dettagli dei video delle telecamere installate nell’abitazione per incastrare il cuoco ("è evidente che tiene pollice e indice stretti come a tenere qualcosa", "nella tazzina si vede un pezzo di pillola"), è stata sentita proprio la dottoressa della donna: "Nel 2019 la donna mi chiese di fare test di gravidanza in due occasioni a distanza di pochi mesi: entrambi erano positivi e a entrambi seguirono interruzioni volontarie di gravidanza. Io a un certo punto la ammonii di fare attenzione, che le interruzioni di gravidanza non erano scherzi e lei mi raccontò delle violenze e delle minacce dell’ex marito e io la invitai a reagire". E nel settembre 2021 sono arrivate le denunce con tanto di consegna ai carabinieri degli involucri con la sostanza trovata dalla donna all’interno delle tazzine che l’ex marito aveva iniziato a prepararle, fino all’arresto dell’uomo, ora in carcere e ieri mattina presente in tribunale. Durante la prossima udienza di inizio ottobre sarà sentita la psicologa del consultorio familiare a cui la donna si era rivolta.

Milena Montefiori