REDAZIONE RAVENNA

Le indagini sulla tragedia a Pinarella di Cervia: l’autista della ruspa al lavoro di sua iniziativa?

Lerry Gnoli indagato per omicidio colposo, potrebbe aver deciso di procedere autonomamente ai lavori di spianamento della spiaggia: gli inquirenti stanno indagando sulla tragica morte di Elisa Spadavecchia, la 66enne travolta sabato mattina. Sulla vittima nessuna autopsia. Il 54enne scriverà una lettera ai familiari della donna

Le indagini sulla tragedia a Pinarella di Cervia: l’autista della ruspa al lavoro di sua iniziativa?

Pinarella di Cervia (Ravenna), 26 maggio 2025 – Potrebbe aver deciso di procedere ai lavori di spianamento della spiaggia a Pinarella, con tanto di ruspa, di propria iniziativa. E’ questa l’ipotesi a cui stanno lavorando gli inquirenti che indagano sulla morte di Elisa Spadavecchia, 66enne vicentina travolta sabato mattina da una ruspa.

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L’autista indagato per omicidio colposo

Lerry Gnoli, l'autista del mezzo, attualmente indagato a piede libero per omicidio colposo, abbia proceduto ai lavori in spiaggia a Pinarella di propria iniziativa nell'ambito di un mandato che in effetti in passato gli era stato dato ma che ora non prevedeva nuovi lavori.

La Procura di Ravenna, con il pm Lucrezia Ciriello e i carabinieri, hanno per il momento accertato che il tratto di arenile dove si è verificato l'incidente mortale è di competenza della cooperativa bagnini, ma il 9 maggio, secondo la stessa coop, tutti i lavori in preparazione alla stagione balneare sono stati conclusi. Altri tratti sono di competenza delle colonie, ma non quello.

Appalto per la spianatura delle spiagge

L'appalto per la spianatura delle spiagge è affidato a Consar, consorzio di autotrasportatori ravennate, dalla stessa coop bagnini. Gnoli, 54 anni, titolare di una ditta individuale con tre mezzi a disposizione, era uno di quelli a cui veniva affidato questo tipo di lavori. Sono in corso verifiche anche su un eventuale uso di mezzi in zona demaniale senza patente, dal momento che a Gnoli il documento risulterebbe essere stato sospeso per il coinvolgimento in un omicidio stradale, nel 2022. Accertamenti saranno fatti anche sui requisiti eventualmente forniti dall'autista a chi lo incaricava.

Non sarà effettuata l’autopsia sulla vittima

La Procura di Ravenna non ritiene necessario disporre l'autopsia su Elisa Spadavecchia, la 66enne insegnante in pensione di Creazzo (Vicenza) morta sabato mattina in spiaggia a Pinarella, investita da una ruspa: il nesso causale tra l'investimento e la morte risulta evidente. La conseguenza sarà il nulla osta per il funerale. La donna è stata travolta di spalle, può essere che si fosse assuefatta al lavoro di andata e ritorno della ruspa e ai conseguenti rumori del mezzo, che ad un certo punto potrebbe aver fatto una manovra improvvisa.

Via alle verifiche su freni e segnali acustici della ruspa

Intanto la ruspa che l’ha uccisa è stata sequestrata. Gli inquirenti hanno disposto verifiche sulla strumentazione in dotazione, compresi i freni e i segnalatori acustici.

Lettera ai familiari della vittima

Lerry Gnoli nelle prossime ore scriverà una lettera ai famigliari della vittima per far presente "tutto il dispiacere per questa immane tragedia". Lo spiega l'avvocato Vittorio Manes, che difende il 54enne. Al momento Gnoli non chiederà di essere sentito dagli inquirenti, ma se dovesse essere convocato, precisa sempre il legale, non si sottrarrà. La difesa sta esaminando anche la questione relativa alla possibilità, per l'autista, di accedere alla spiaggia e guidare il mezzo con la patente di guida revocata, in seguito ad un processo concluso con condanna per omicidio stradale aggravato, risalente al 2022.

La condanna per omicidio stradale aggravato

Lerry Gnoli nel 2022 investì in auto e uccise il pensionato Giuseppe Quercioli, a Pisignano di Cervia. In primo grado venne condannato a tre anni, poi la pena è stata ridotta a due anni e sei mesi, con la diminuzione di un sesto previsto dalla legge Cartabia, perché l'imputato non ha presentato appello e la sentenza è così passata in giudicato. La condanna è stata per omicidio stradale aggravato dall'assunzione di cocaina, come emerse dagli esami del sangue. Ipotesi, quest'ultima, sempre respinta dal 54enne.