Cervia (Ravenna), 26 maggio 2025 – Il mezzo, una ruspa, non c’è più alle spalle degli stabilimenti balneari: è stato sequestrato e portato via. Il giorno dopo la tragedia a Pinarella di Cervia, un angolo particolarmente tranquillo delle coste romagnole, non si parla d’altro: ci si chiede come sia possibile che una donna di 67 anni, Elisa Spadavecchia, sia morta qui, colpita sul bagnasciuga da una ruspa intenta a sistemare la spiaggia alle 10 di un sabato mattina di fine maggio.

Come mai quel mezzo era lì a quell’ora, nel weekend? Chi lo aveva chiamato? Il conducente è a piede libero: è infatti indagato per omicidio colposo. Se si fosse trattato di omicidio stradale sarebbe stato arrestato, anche perché ha un precedente: nel 2022 investì e uccise un 83enne mentre guidava un furgone. All’epoca risultò positivo alle sostanze stupefacenti: una circostanza che ora lui nega.
A cercare risposte alle tante domande è la pm Lucrezia Ciriello, che ieri ha nuovamente esaminato la spiaggia e parlato con alcuni titolari degli stabilimenti balneari. La cooperativa Bagnini già sabato ha fatto sapere (e ieri lo ha ribadito) che i lavori per sistemare la spiaggia erano terminati. Il sindaco di Cervia Mattia Missiroli dice che agli uffici comunali non risulta che il mezzo avesse alcuna autorizzazione per operare: “Attraverso gli uffici abbiamo ricevuto un’informativa che dice che i lavori non erano autorizzati. Domani (oggi, ndr) faremo ulteriori verifiche tecniche su questo”.
In attesa di risposte, resta lo sgomento. Di chi conosceva la vittima, in primis. Elisa Spadavecchia viveva a Creazzo, nel Vicentino, ed era in vacanza con il gruppo di ballo, come racconta il Giornale di Vicenza: un soggiorno dopo la chiusura del corso, con una cinquantina di persone, tra cui il marito, un ufficiale dei carabinieri in pensione. Aveva due figlie e da tre mesi era diventata nonna. Un’amica in viaggio con lei l’aveva incontrata anche quella mattina: “Le ho chiesto dove fosse suo marito e lei, scherzando, mi ha detto: ’L’ho lasciato in camera. Io faccio shopping stamattina, i miei figli li ho sistemati, quindi ora posso farmi qualche regalino’. Era serena. Mi ha mostrato con orgoglio il cappello, le ciabatte e un giacchino appena acquistati. Era radiosa, spensierata”.
L’uomo alla guida, indagato per omicidio colposo, è il 54enne Lerry Gnoli. Vive in zona, lavora sulle ruspe da oltre 30 anni: lo conoscono tutti a Pinarella. Tra gli stabilimenti balneari c’è chi dice di non aver fatto caso alla sua presenza sabato mattina, perché non era insolito vederlo al lavoro per sistemare la spiaggia. Della notizia si parla anche online e su Facebook, in un gruppo dedicato a Cervia, la nipote dell’83enne morto nel 2022 si è sfogata. Caterina Cate Fedi online dice di essere “sconvolta” dall’incidente di Pinarella: “Tutto questo è inaccettabile. È assurdo pensare che chi ha già distrutto una famiglia con la propria irresponsabilità sia rimasto libero di farlo... Ancora”.