Travolto dalla piena in auto "È arrivata all’improvviso La corrente era devastante"

Roberto Ragazzini, faentino, era in una strada di campagna tra Castel Bolognese e Solarolo. Si è salvato raggiungendo una sponda asciutta, da cui è stato recuperato col gommone.

Travolto dalla piena in auto  "È arrivata all’improvviso  La corrente era devastante"

Travolto dalla piena in auto "È arrivata all’improvviso La corrente era devastante"

Travolto dall’acqua all’improvviso in auto, è stato recuperato con i gommoni degli speleologi venuti dal Veneto perché il lembo di terra asciutto in cui si era rifugiato era stato circondato dall’acqua da ogni parte. La brutta avventura per Roberto Ragazzini, 31enne faentino che lavora all’ospedale nuovo di Imola, è avvenuta nel primo pomeriggio di mercoledì tra Castel Bolognese e Solarolo, "in una stradina di campagna vicino al canale dei mulini", dove lui stava passando nel tentativo di tornare a casa dopo il turno. "Al mattino avevo fatto l’autostrada, tra l’altro tanti colleghi erano bloccati – racconta –. A fine turno l’A14 era chiusa, l’Emilia pure. Sono arrivato a Castello e da lì non si andava avanti". Bloccato, Ragazzini entra in un bar dove qualcuno gli suggerisce la strada tra Castel Bolognese e Solarolo. "Un signore mi ha detto che un suo amico era passato da lì 20 minuti prima e che era aperta e libera. Così sono andato subito – prosegue –. Era vero: la strada era aperta e pulita, solo qualche pozzanghera qua e là. A un certo punto mi sono trovato davanti un tratto con più acqua, sono andato avanti e la piena è arrivata in quel momento. Mi sono ritrovato all’improvviso in mezzo a un mulinello, l’acqua arrivava da tre lati, anche dal canale. Io ero proprio in mezzo". Ragazzini ha perso il controllo dell’auto, una Dacia Sandero: "Si è girata da sola, ha fatto 150 metri contromano e poi il motore si è spento e ha iniziato a imbarcare acqua. Mi sono detto: e ora? Ho aperto la portiera, è stato faticosissimo con la pressione dell’acqua. Ho lanciato il borsello su una sponda asciutta e sono uscito. L’acqua mi arrivava al ginocchio, ma la corrente era devastante. Mi sono messo a gattoni, aggrappandomi all’erba. Mi sono avvicinato alla riva asciutta e da lì ho chiamato i vigili del fuoco, mi sono venuti a prendere col gommone dopo un paio d’ore". Ragazzini, portato al centro degli evacuati di Castel Bolognese, è riuscito a tornare a casa solo giovedì. Ora ha recuperato la macchina e spera di riuscire a salvarla: "L’avevo comprata due mesi fa . Ora mi chiedo se ci fosse modo di fare prevenzione, non è possibile che succedano disastri del genere".